Rinnovo contratto scuola: 15 mila euro in meno ai docenti, i numeri.
C’è ancora pessimismo sul rinnovo contratto scuola, nonché quasi rassegnazione. Oggi, lunedì 15 gennaio, si riprenderanno le trattative interrotte lo scorso giovedì. Giorno in cui sono uscite alcune novità, soprattutto sotto l’aspetto normativo, che non sono piaciute ai sindacati. Tra queste il ruolo di tutor-alternanza lavoro considerato come attività fuori dall’orario di lavoro. E un sistema di sanzioni che conferisce più potere ai dirigenti scolastici e meno dignità ai docenti.
Rinnovo contratto scuola: mancano 15 mila euro ai docenti
A parlare della questione economica e normativa del rinnovo contratto scuola è Stefano d’Errico, segretario nazionale di Unicobas. Come riporta Tecnica della Scuola, d’Errico rilascia qualche numero significativo. “In 12 anni di blocco del contratto il personale della scuola ha perso circa 15 mila euro netti”. A confermare tali cifre alcuni dati diffusi qualche mese fa da FLC-Cgil di Torino. Le recenti scoperte sul lato economico non lasciano grandi speranze, soprattutto perché le risorse sono sempre quelle. Al di là del recupero di 300 euro, anche gli aumenti del contratto “saranno inferiori perfino a quelli già sottoscritti da parte del pubblico impiego”, vale a dire in media 35 euro netti anziché 45. E inoltre, “nella migliore delle ipotesi, decorreranno da aprile”.
Il sindacato non ci sta, se la prende con le sigle pronte alla firma che hanno accettato l’accordo il 30 novembre 2016. E dichiara che quello che sta andando in scena oggi rappresenta solo un teatrino. D’Errico si sofferma anche sull’attività di tutor per l’alternanza scuola-lavoro, “che il contratto inserisce nella funzione docente, rendendola di fatto obbligatoria e gratuita. È ovvio che si tratta della soluzione che la Ministra ha deciso di attuare per annullare ogni possibile forma di dissenso”.
Rinnovo contratto scuola: le ultimissime notizie
Dopo aver snocciolato numeri e concetti piuttosto chiari, d’Errico vede nelle elezioni RSU l’unica speranza. “Una nostra lista in ogni scuola cambierebbe del tutto i rapporti di forza e potrebbe aprire una fase diversa”. Tra le priorità ecco una revisione della legge 107, ma anche altre misure atte a migliorare la situazione scuola. E a restituire la dignità rubata ai docenti con le ultime mosse. “Se docenti e Ata preferiranno lasciare che a candidarsi siano i soliti noti, dovranno smetterla di mugugnare e rassegnarsi al fatto che le cose andranno sempre così”.
Se da un lato si parla di numeri mancanti e dignità macchiata, dall’altra si respira un medio ottimismo. Almeno stando alle ultime parole del ministro Fedeli, che ha dichiarato come la trattativa sul contratto sta andando avanti nella maniera più utile e corretta. Intanto oggi nuovo incontro all’Aran. Il tema centrale sarà proprio quello delle relazioni sindacali. Per ciò che concerne la parte economica, questa dovrebbe essere la stessa degli statali.