Nessuna schiarita dal lato dell’economia reale. L’associazione Prometeia, presentando un dossier sulle prospettive economiche di breve e medio periodo, ha diramato alcuni dati agghiaccianti: primo fra tutti la disoccupazione. Poi il Pil.
Disoccupazione – Sono ben 3.220.000 persone a non avere un lavoro. Numeri inenarrabili, indicibili. È il 12,7% dei possibili lavoratori. L’occupazione, di converso, cala ulteriormente del 1,2% in termini di unità standard, rispetto all’anno scorso, e del 1% in termini di posizioni lavorative.
Pil e liquidità – Tuttavia il Pil si contraddistingue per un segno positivo: +0,3%. E nel 2015 si tornerà a crescere modestamente grazie a un +1,2%, nonostante l’elevato debito pubblico e l’ancora lontana ricapitalizzazione delle banche, erogatrici primarie del credito necessario agli investimenti. Ma, quest’ultima, sembra una condizione mutabile grazie all’intervento del presidente della Bce Mario Draghi: dalla Banca Centrale Europea, infatti, lo scorso 5 giugno è arrivata la notizia dell’erogazione, subordinata da settembre, di liquidità da parte delle banche in una misura pari a tre volte la quantità dei prestiti effettuati e per la durata di un anno.
Daniele Errera