Sondaggi elettorali Tecnè: PD al 21%. Forza Italia trascina il centrodestra
L’ultimo sondaggio di Tecnè ci mostra una situazione in cui dominano l’astensione e il centrodestra. Il sondaggio dell’istituto demoscopico è stato commissionato per il noto programma televisivo Matrix.
Secondo Tecnè, il Partito Democratico è in caduta libera. Il Movimento 5 Stelle, invece, è sempre più primo partito. Andiamo con ordine e analizziamo i risultati di questo sondaggio – effettuato tra il 12 e il 15 gennaio 2018 – che divide le intenzioni di voto tra proporzionale e maggioritario.
Sondaggi elettorali Tecnè: M5S prende il largo sul PD, che è tallonato da Forza Italia
Nel proporzionale, non c’è alcun dubbio che il M5S sia il gran favorito di queste elezioni. Secondo l’ultima rilevazione, il M5S si attesta al 27,9%, in crescita di un ottimo +1,2% rispetto al mese scorso.
Chi, invece, continua la sua discesa, è il partito di governo. Il Partito Democratico, guidato dal segretario ed ex primo ministro Matteo Renzi, perderebbe addirittura 2,7 punti percentuali nel giro di un mese. E così, i “dem” si ritroverebbero con appena un 21% nel proporzionale. Risultato davvero esiguo per un partito che aspira a proseguire l’operato di governo.
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Gli alleati del PD – incarnati nelle figure di Lorenzin, Bonino e Tabacci – apportano poco alla causa. +Europa di Bonino viene data al 2,0%. La Civica Popolare di Lorenzin non viene segnalata da Tecnè. Tuttavia, l’opzione “altri partiti”, nel complesso, si aggira sul 4,4%. Ragionevolmente, il risultato della Lorenzin non supera l’1,5-2,0% (rimanendo in linea con i risultati degli altri istituti demoscopici).
Per chiudere con l’area di sinistra e centrosinistra, Liberi e Uguali perde colpi e dopo la prima, interessante rilevazione del mese scorso – che dava il listone capitanato da Grasso al 7,3% – scende di un intero punto percentuale. LeU, quindi, finisce al 6,3%. Risultato esiguo e che relegherebbe definitivamente i rappresentanti dei partiti di LeU (Possibile, Sinistra Italiana, MDP), a mera opposizione fortemente minoritaria.
Sondaggi elettorali Tecnè: il centrodestra è il polo dominante
Promosso, a pieni voti, il rigenerato partito di Berlusconi, Forza Italia. Nonostante l’incandidabilità del cavaliere, FI sale di 0,7 punti, passando dal 17,4% del mese scorso al 18,1% dell’ultima rilevazione. Una narrativa moderata e l’incessante pressing sul tema pensioni, riesce a convincere un elettorato più anziano, ma che si reca stabilmente alle urne. Non è un caso che, con un astensione così alta, i partiti che se ne beneficiano sono – di norma – quelli conservatori e con un elettorato stabile.
La Lega di Matteo Salvini sembra perdere colpi – passando dal 14 al 12,5% -. Risultato che sembra allontanare le aspirazioni di Salvini dalla carica di primo ministro. Il primus inter pares – a meno di ribaltoni – sarà un candidato di convergenza.
Per chiudere il cerchio (o meglio, il quadrato) del centrodestra, Fratelli d’Italia si mantiene stabile, perdendo solo uno 0,2% (passa dal 5,4 al 5,2%). Infine, la quarta gamba – posta “ad hoc” per conciliare i moderati forzisti con i più radicali, rappresentati da Lega e FDI – ottiene, nella sua prima rilevazione, un 2,7% di voti. Nel complesso, il centrodestra sfiora il 40%. Una differenza realisticamente incolmabile.
Sondaggi elettorali Tecnè: le intenzioni di voto nel maggioritario. M5S e centrodestra dominano al Sud
Per quanto riguarda le intenzioni di voto nel maggioritario, Tecnè fa una valutazione per area geogafica (in particolare per macro-regioni, quindi Nord, Centro e Sud).
Al Nord domina il centrodestra, che otterrebbe il 45,3% delle preferenze. È qui dove il Movimento 5 Stelle incontra più difficoltà (viene dato al 22,0%) e che finisce dietro allo stesso centrosinistra (al 26,8%). Liberi e Uguali è decisamente staccato e ottiene solo il 5,1%.
Proseguendo lungo lo stivale, le regioni del Centro sono quelle maggiormente in bilico e lì dove ci sono più probabilità di assistere a dei colpi di scena e volate tirate fino all’ultimo voto. Qui, il centrodestra ottiene il 32,5%; il centrosinistra tallona, con il 30,3%; poco più giù il M5S, al 27,9%. Infine, discreto risultato di LeU, al 7,6%.
Nel Sud e Isole, infine, lo scenario cambia radicalmente. Centrodestra e Movimento 5 Stelle monopolizzano la scena. I primi otterrebbero un 38% delle preferenze. I pentastellati arrivano a un eccellente 35,2%. Il centrosinistra rischia di perdere in tutti gli uninominali del meridione: la coalizione del PD si ferma al 18,9%; LeU, al 6,7%.
Sondaggi elettorali: il primo partito è quello dell’astensione e degli indecisi
Bisogna rimarcare l’astensione record che potrebbe prodursi in questa tornata elettorale. Solo il 59% ha dichiarato il proprio voto. Un 41% circa si riparte tra astenuti e indecisi. Un dato che è in linea con le rilevazioni degli altri istituti demoscopici.
Il campione è formato da 1.500 unità, rapresentativo della realtà italiana.. Il margine d’errore è del 2,5% con una fiducia del 95%.