Pensioni novità 2018: Ape volontaria, almeno 13 mesi di arretrati

Pubblicato il 19 Gennaio 2018 alle 14:20 Autore: Daniele Sforza
Pensioni novità 2018: Ape volontaria, arretrati

Pensioni novità 2018: Ape volontaria, almeno 13 mesi di arretrati.

Le ultime sulle pensioni novità 2018. Con l’accordo tra Ministero del Lavoro, MEF, Abi e Ania l’Ape volontaria ha fatto un ulteriore passo in avanti. Sebbene ora, per via delle tempistiche necessarie stabilite dalle conseguenti procedure burocratiche-amministrative, bisognerà attendere ancora un po’. Gli agognati primi assegni sono infatti attesi per la tarda primavera o al più tardi inizio estate. Tra fine maggio e fine giugno, insomma; giusto il tempo di sbrigare le dovute pratiche, salvo eventuali ulteriori ritardi. La novità è che i soggetti che richiederanno il prestito avranno anche la possibilità di richiedere gli arretrati, stimati in 12-13 mesi. La quantificazione dipende prevalentemente dal periodo in cui cadrà il primo assegno dell’Ape volontaria.

Pensioni novità 2018, Ape volontaria: in arrivo un anno di arretrati?

Chi richiede il prestito, quindi, ha la possibilità di chiedere un anno di arretrati. La tempistica dipende prevalentemente dall’operatività della misura. La quale sarebbe dovuta entrare in vigore lo scorso 1° maggio 2017. Per quella data, infatti, era prevista inizialmente l’avvio dell’operatività della misura.

Tuttavia occorre fare alcune precisazioni e valutare la convenienza di tale misura per i soggetti. A differenza dell’Ape sociale, che è a carico della fiscalità generale, l’Ape volontaria si richiede e si ottiene solo tramite finanziamento bancario e polizza assicurativa. Il primo serve ad anticipare l’assegno pensionistico al richiedente, con tanto di interessi. La seconda è una copertura in caso di decesso del soggetto richiedente prima dei 20 anni stabiliti dalla misura.

Pensioni novità 2018, Ape volontaria: richiedere gli arretrati conviene o no?

Come spiega bene Noemi Secci su La Legge per Tutti, ottenere 12-13 mesi di arretrati potrebbe costare molto caro.

L’Ape volontario è a titolo oneroso. E comporta penalizzazioni sulla futura pensione non indifferenti, pari a circa il 4,6% per ogni anno di anticipo. Rinunciare agli arretrati, quindi, significa avere quasi il 5% della pensione in più.

A questo punto vale la pena chiedersi se richiedere l’anno di arretrati possa convenire o meno. Forse avere una pioggia di liquidi in una sola volta potrebbe far felici i richiedenti. Ma a lungo termine e facendo qualche calcolo, risulterebbe davvero conveniente?

SEGUI TERMOMETRO POLITICO SU FACEBOOK E TWITTER

PER RIMANERE AGGIORNATO ISCRIVITI AL FORUM

L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
Tutti gli articoli di Daniele Sforza →