Atlético Madrid – Girona: 1-1. Cronaca e analisi del match
L’ Atlético perde una grande occasionee per mettere pressione alle dirette inseguitrici e presentarsi al Sánchez Pizjuan di Sevilla con il morale alto. La rojiblanca va in vantaggio con Griezmann ma si fa recuperare da un volitivo e decisamente ordinato Girona. Cronaca, analisi e top e flop del match.
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Atlético Madrid – Girona, 20a Liga spagnola: Formazioni ufficiali
L’ Atlético Madrid schiera uno dei migliori 11 disponibili. Pesa, in difesa, l’assenza di Diego Godín, indisponibile per somma di ammonizioni. Formazione a trazione offensiva con la coppia stellare Costa-Griezmann e Carrasco e Correa a creare scompiglio sulle fasce. Per il Girona, l’assente illustre è la vecchia conoscenza del calcio italiano, Stuani. Attenzione al rapidissimo numero 3 de dei catalani: Johan Mojica.
Atlético Madrid (4-4-2). Oblak; Vrsaljko, Sávic, Giménez, Lucas; Thomás, Saúl, Carrasco, Correa; Griezmann, Diego Costa. A disposizione: Moyá, Koke, Gabi, Juanfran, Gameiro, Vitolo, Fernando Torres. Allena mister Diego Pablo Simeone.
Girona (3-4-2-1). Bono; Bernardo, Ramalho, Juanpe; Granell, Olunga Ogada, Portu, Pere Pons; Borja García, Mojica; Aday Benítez. A disposizione: Irarizoz, Douglas Luíz, Timor, Kayode, Muniesa, Planas, Maffeo. Allena mister Pablo Machín
Atlético Madrid – Girona, 20a Liga spagnola: primo tempo
I due allenatori scelgono uno schieramento offensivo, che privilegia la manovra alla copertura. Ciò nonostante, i primi minuti sono di studio dell’avversario. Nessuna delle due compagini prova l’affondo. L’ Atlético Madrid si dimostra maggiormente propositivo ma, conscio della pericolosità del contropiede dei catalani, non preme sull’acceleratore.
I protagonisti della prima mezz’ora di gioco sono senz’altro i fantasisti delle due formazioni. Da un lato, Correa e Griezmann creano svariate occasioni, appoggiati nella manovra da un tonico Diego Costa e un inusuale “sacrificato” Carrasco. Il talento belga, infatti, recupera palloni financo nella propria trequarti e, ancor più importante, evita di barcamenarsi in dribbling autoreferenziali.
Dall’altro lato, ottima prova di Johan Mojica, impiegato come ala sinistra. Mojica spinge e gioca bene anche in copertura, vincendo in un paio di sfide di velocità contro Ángel Correa. Molto bene anche i fantasisti della formazione catalana, Portu e Pere Pons. Entrambi dalla stazza minuta e dal baricentro basso, riescono a sgusciare spesso e volentieri tra le linee biancorosse. Menzione di merito anche per il centravanti Olunga Ogada, un giocatore estremamente potente e capace di far salire i suoi con maestria.
Se i primi 30 minuti regalano ben pochi brividi – nonostante l’alta intensità del match -, la sfida si accende al minuto 35′. Con un’azione insistita, la Rojiblanca trova il gol del vantaggio. Thomás Partey – fino a quel momento anonimo – imbecca, con una preziosa palombella, il toro Diego Costa. Il bomber, di testa, appoggia a Griezmann che, tutto solo davanti alla porta, tira un bolide col mancino, in acrobazia. Costa rimane intontito per qualche secondo (dovuto allo scontro con il portiere) ma nulla di grave. L’ Atlético Madrid passa in vantaggio grazie al suo talento più cristallino.
Dopo il gol, sia l’Atlético che il Girona hanno l’occasione di cambiare il tabellino. Da un lato, Costa va vicino al procurarsi un rigore; dall’altro, allo scadere, Portu va vicinissimo al gol. Un tiro ravvicinato che costringe Jan Oblak a una parata plastica. Lo sloveno mantiene la porta inviolata ma il Girona, negli ultimi 5 minuti, incrementa il ritmo, dando l’impressione di poter pungere e affondare.
Si va negli spogliatoi sul risultato di 1-0 per i padroni di casa. Partita divertente, nonostante poche occasioni da gol (per lo più concentrate nell’ultima parte del primo tempo).
Atlético Madrid – Girona: secondo tempo
La seconda frazione si apre con il cambio di portiere tra le file del Girona: esce Bono con il numero 13 ed entra Iraizoz (con il numero 1).
Il Girona parte con maggior aggressività e l’Atlético prova a colpire in contropiede – se possibile – o a gestire il pallone rallentando i ritmi. Il Cholo sembra continuare a prediligere la via della narcotizzazione del match, piuttosto che chiudere i conti. Un atteggiamento che spesso scontenta la tifoseria colchonera ma che risulta essere vincente (l’Atlético Madrid è la prima difesa del campionato, con appena 8 gol subiti in 19 partite).
Il Girona riesce a mantenere il forcing per i primi 10 giri di lancetta. Poi, la rojiblanca riesce nell’intento di anestetizzare il match. In vista del match di ritorno di Copa del Rey contro il Sevilla, Simeone richiama il bomber Diego Costa per far posto a Gameiro.
I ritmi rallentano e la formazione del Cholo va vicinissima al gol quando, al 62esimo, Yannick Carrasco – imbeccato benissimo da Saúl – si lascia irretire da Iraizoz. Il portiere dei catalani compie un salvataggio eccezionale e il risultato rimane fermo sull’1-0.
Da lì in poi, 10 minuti di nulla (tranne la sostituzione di Koke per Griezmann al minuto 70). l’Atlético Madrid sembra riuscire ad amministrare con la massima facilità quando, dagli sviluppi di una punizione, l’ottimo Portu trova il gol. Una carenza difensiva – si è notato un certo lassismo nella copertura a uomo – hanno permesso al talento del Girona di infilare, con una eccezionale rapidità d’esecuzione, l’estremo difensore biancorosso. Oblak battuto e risultato che torna in parità al 72esimo minuto di gioco. Il Metropolitano si ammutolisce e i pochi sostenitori venuti dalla Catalogna fanno sentire la propria voce.
Il match si accende e con l’ultimo cambio dell’Atlético (Vitolo dentro per Vrsaljko all’80esimo). La rojiblanca, sospinta dal suo pubblico, si riversa nella trequarti dei catalani. All’80esimo, dopo un fallo su Ángel Correa, si scatena la rissa. Ammonizione per Giménez da un lato ed Espinosa dall’altro.
Il ritmo si infiamma e lo stesso Girona va vicino al gol con un break causato da un’ingenuità di Saúl. L’Atlético continua a spingere ma senza creare grandi pericoli dalle parti di Iraizoz. Dopo 3 minuti di recupero, l’arbitro fischia la fine delle ostilità. 1-1 con gol di Griezmann (Atlético Madrid) e Portu (Girona). Un punto a testa che lascia l’amaro in bocca agli uomini del Cholo. Per la seconda partita consecutiva, i colchoneros si fanno recuperare dai rivali (prima il Siviglia, oggi il Girona).
Atlético Madrid – Girona: top e flop
Per l’ Atlético Madrid, si segnalano le prove generose di Carrasco e Correa. Il primo adempie a inusuali ruoli difensivi e si dimostra molto più altruista del solito. Correa è l’unico che sembra riuscire ad inventare e a creare pericoli, anche più del talento francese, Antoine Griezmann. La stellina rojiblanca merita un pollice in su sia per il gol, sia per la freschezza con cui riesce a fare da collante tra centrocampo e attacco. Sottotono, invece, Saúl Ñigúez. Il numero otto non riesce ad incidere come suo solito e regala brividi innecessari ai suoi compagni di squadra. Non benissimo anche Lucas, che soffre molto la pressione offensiva del Girona.
Per il Girona, eccezionali le prove dei due portieri (Bono nel primo tempo, Iraizoz nel secondo). Il migliore, tuttavia, non può che essere l’eroe della giornata: il fantasista con il numero nove, Portu. Prova di sostanza e qualità anche per Johan Mojica, capace di spingere e far male sulla sua fascia di competenza. Nessun sospeso per i ragazzi di Machín, che offrono una prova corale davvero convincente.
Il Girona di Machín dimostra di essere particolarmente ostico per le due principali squadre di Madrid. L’ Atlético – tra andata e ritorno – ha raccimolato solo due pareggi. Ancor più impressionante e d’impatto la vittoria del Girona contro i blancos nel girone d’andata.
Il Cholo Simeone avrà molto da lavorare. La finestra di mercato non è ancora chiusa e, considerando le difficoltà dell’ultima settimana, l’idolo argentino potrebbe richiedere rinforzi immediati.
L’Atlético Madrid sale a 43 punti, mantenendo – per ora – il secondo posto in solitaria (in attesa del Valencia). il Girona neopromosso sale temporaneamente in ottava posizione e dimostra, ancora una volta, di essere un osso davvero, davvero duro.
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