Elezioni 2018: M5S, Di Maio e Grillo in disaccordo? Il caso
Da una parte l’asse Di Maio-Casaleggio dall’altra Beppe Grillo; si starebbe consumando una profonda rottura ai vertici dei 5 stelle. Siamo al livello dei retroscena, dei chiaroscuri della cronaca politica. Tuttavia, in generale, sembra cominciare a pesare il rifiuto del garante del Movimento di “farsi da parte” a favore del “cerchio magico” del candidato premier.
L’allontanamento del “padre spirituale” dei pentastellati è dato da molti ormai per certo: insieme alla marginalizzazione dei suoi fedelissimi. A certificarlo anche l’assenza del suo blog personale sul simbolo M5S; un simbolo di cui sembra ormai destinato a perdere la proprietà. D’altra parte, alla presentazione del “contrassegno” il comico genovese era presente e arzillo come non mai. Proprio in quell’occasione, tra le altre cose, Grillo ha chiuso, ancora una volta, la porta a qualsiasi alleanza.
Elezioni 2018: M5S, Di Maio e Grillo in disaccordo? Il caso
I problemi più gravi sarebbero sorti proprio su questo punto; cioè, dall’apertura di Di Maio alle alleanze post-voto. La dinamica dei fatti. “Se non arriviamo al 40%, si prenderà in considerazione l’intesa con altre forze per andare al governo”; parafrasando, semplificando, è questo quanto sta ribadendo Di Maio ogni volta che ne ha occasione. Le “smentite” di Grillo non si sono mai fatte attendere a lungo. Stessa cosa per quanto riguarda Di Maio che è tornato all’attacco anche su La7: “Caro Beppe, è la legge elettorale che ci costringe ad aprire ad altri partiti”.
Detto ciò, non sembra che i 5 stelle vogliano concentrarsi sulle beghe interne al momento. “Beppe Grillo sarà sempre una parte fondamentale del Movimento” ha tagliato corto Di Maio alla presentazione del programma avvenuta a Pescara. Insomma, c’è una convergenza generale sul programma e i personaggi più in vista sono tutti pronti alla battaglia nei collegi. Per “litigare” ci sarà tempo, magari sulla soglia di Palazzo Chigi si troverà il modo di far pace.