“C’è una ripresa più lenta in tutta Europa e questo è un dato su cui dovrà riflettere la nuova Commissione. C’è bisogno di un piano straordinario di investimenti. Non mi importa come lo chiameremo, se si tratterà di Eurobond o altro. Il punto non è lo strumento ma l’obiettivo, i contenuti”. Lo afferma il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, intervistato in apertura di prima pagina dal Messaggero. “Non è un problema solo nostro, la produzione industriale è calata anche in Francia, anche in Germania per il terzo mese consecutivo. L’effetto più grave è la crisi occupazionale, l’Italia però deve fare la propria parte e senza dare la colpa agli altri: questo significa che gli investimenti non servono se non siamo in grado di evitare i casi di corruzione, di fare in modo che i lavori non durino anni e anni e, noi diciamo che è giusto escludere i cofinanziamenti nazionali dal calcolo del deficit, ma non possiamo permetterci di perdere miliardi su miliardi della vecchia programmazione europea”.
Sulle società partecipate, dice, “stiamo facendo un ragionamento serio: occorre distinguere quelle strumentali da quelle con rilevanza economica, poi di analizzare quelle che generano perdite, quindi si andrà verso aggregazioni per settori omogenei come acqua, rifiuti e così via”. Sui poteri a Palazzo Chigi, Delrio spiega che “non c’ è nessuna guerra agli altri ministeri ma così non si può andare avanti, le inefficienze dello Stato sono una delle cause della nostra perdita di competitività”.