Rinnovo contratto scuola: meno giorni di permesso, polemica sulla bozza
Rinnovo contratto scuola: meno giorni di permesso, polemica sulla bozza.
Nei primi giorni di questa settimana ci sarebbe dovuto essere un nuovo incontro per parlare del rinnovo contratto scuola. E quindi delle cose che ancora non vanno, come ad esempio il possibile minor numero di giorni di permesso. Ma la convocazione da parte dell’Aran ancora non è arrivata. E l’attesa prolungata ha fatto emergere alcune supposizioni, alcune delle quali non certo molto rassicuranti. Da un lato l’Aran che attende una nuova bozza dell’atto di indirizzo, che però tarda ad arrivare; dall’altro un maggiore interesse verso la campagna elettorale, in vista delle elezioni politiche, sebbene quest’ultimo aspetto, seppur vero, è quello meno accreditato.
Rinnovo contratto scuola: il ruolo dei sindacati
Poi c’è un altro aspetto che ha riportato Tecnica della Scuola, a dire il vero il più inquietante. Ovvero che “sarebbe in atto un complesso confronto che vedrebbe coinvolte Cgil, Cisl e Uil. Questi ultimi non sarebbero affatto contrari alla firma del contratto”. Con la chiusura delle trattative degli statali, l’allungamento dei tempi per la scuola sta diventando qualcosa di difficilmente sormontabile.
Ma non tutti i sindacati di categoria sono d’accordo su questo punto. Che anzi preferirebbero non firmare nessun contratto piuttosto che un contratto poco dignitoso. Ma anche quest’ultima ipotesi è da prendere con la massima cautela ed è, a nostro avviso, la meno accreditata.
Rinnovo contratto scuola: la questione dei permessi
Tornando alla trattativa vera e propria, tra le polemiche scaturite negli ultimi giorni c’è quella riguardante i permessi. Sempre il portale specializzato sulla scuola riferisce che ai sindacati è stata presentata una novità che va a peggiorare le modalità di assegnazione dei giorni di permesso disponibili all’anno. Più nello specifico, secondo la fonte, sarebbe stata proposta una riduzione dei giorni di permesso per motivi familiari a nove ad anno scolastico; praticamente, uno per ogni mese.
Questo si aggiungerebbe all’aumento dell’orario lavorativo non retribuito e al sistema di sanzioni che di fatto conferisce maggiore potere ai dirigenti scolastici. E minore dignità a docenti e personale Ata. Il comparto scuola rischia di essere ancora una volta quello più penalizzato dal nuovo contratto. Per questo i sindacati di settore non vorrebbero che si siglasse nessuna firma sul contratto, soprattutto a queste condizioni.