Elezioni politiche 2018: sondaggi M5S, calo del 3% senza Grillo.
Quando manca poco più di un mese alle elezioni politiche 2018 il Movimento 5 Stelle scopre la “grana” Beppe Grillo. Quanto pesa la rilevanza politica del Movimento senza il suo fondatore? E l’elettorato, originariamente affascinato dal carisma del comico, ragionerà più in termini di pancia o altro? Luigi Di Maio rappresenta sempre più la veste istituzionale del Movimento. Grillo, invece, si separa dal M5S, salvo smentite dell’ultima ora, perché forse ormai la creatura è diventata maggiorenne. E può andare avanti senza di lui. Su Facebook c’è anche un gruppo denominato 5 Stelle senza Grillo (oltre 10 mila followers), che ha accolto positivamente la notizia. Quasi a ribadire che ormai c’è un Movimento con e uno senza il comico genovese. Ma quanto influirà questa novità sui sondaggi?
Elezioni politiche 2018: ultimi sondaggi M5S
Gli ultimi sondaggi politici risultano abbastanza contraddittori sul destino del Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni politiche. Da un lato c’è Tecnè, che registra un aumento di mezzo punto percentuale per il Movimento rispetto a un mese fa. Dal 26,9% al 27,4% di oggi, insomma. Dall’altro c’è Index Research, che invece ha segnalato un calo dello 0,5% rispetto alla scorsa settimana. Infine, c’è un ultimo sondaggio SWG che, a parte sottolineare come il 37% degli elettori sia ancora indeciso o non andrà al voto, rileva lo stesso incremento di mezzo punto percentuale rispetto a 7 giorni fa. Posizionando il M5S al 27,8% dei consensi (+1,1% rispetto a 2 settimane fa).
Elezioni politiche 2018: sondaggi M5S, le previsioni
Ma senza Grillo l’esito dei sondaggi cambierà? Ne è convinto Renato Mannheimer, che al Giornale profetizza un calo del M5S nelle prossime rilevazioni. Considerando il disimpegno di Grillo e i dubbi sulla linea Di Maio, “potrebbe esserci una diminuzione dei consensi. Difficile stabilire quanto, ma direi dal 3% al 5%”.
Antonio Noto punta l’attenzione sull’anima “più emotiva che razionale” degli elettori del Movimento. La componente emotiva, rappresentata dal guru che si è svicolato, potrebbe produrre un impatto significativo sulle intenzioni di voto. In particolar modo di quegli elettori convinti dai 5 Stelle solo per la presenza dell’ex comico.
Alessandra Ghisleri (Euromedia Research) si concentra sui punti percentuali conquistati negli ultimi sondaggi dai 5 Stelle, ma soprattutto sull’exploit iniziale. A chi il merito di questo trionfo popolare? Ovviamente a Beppe Grillo, capace con il suo carisma di conquistare una grande parte dell’elettorato sfiduciato dalla politica tradizionale. “Grillo voleva costruire un movimento per dare vita a una società nuova. Se si esce da questo binario, si può ipotizzare una ricostruzione del M5S”, ha affermato la Ghisleri.
Per Carlo Buttaroni (Tecnè) non c’è da strapparsi i capelli. Una emorragia di preferenze per il M5S potrebbe generarsi solo nell’eventualità in cui Grillo rinnegasse totalmente la sua appartenenza al Movimento. Ma al momento tale ipotesi risulta essere molto lontana dalla realtà. E il Movimento 5 Stelle continuerà ad attirare i disillusi dalla politica tradizionale e gli elettori che vorranno dare una chance a chi non appartiene alla schiera dei soliti noti.