Rating criptovalute: come funziona e i valori più interessanti
Rating criptovalute: come funziona e i valori più interessanti.
Alla fine i rating criptovalute sono arrivate, diffuse dall’agenzia indipendente Weiss Ratings; ma senza provocare grandi scossoni sul mercato, almeno nelle prime ore. Le prime tre criptovalute a subire un giudizio sono state tra le altre anche le due più importanti, vale a dire Bitcoin ed Ethereum. Nessuna valuta elettronica è stata comunque valutata con la voce A. I rating sulle criptovalute emessi da Weiss Ratings rappresentano comunque un forte segnale di come le monete elettroniche e, in parallelo i bot criptovalute, stiano perseguendo un cammino importante di riconoscimento a livello sociale, economico e finanziario.
Rating criptovalute: come funziona
La valutazione dei giudizi sulle criptovalute da parte di Weiss Ratings diventa così un punto di riferimento per chi vuole investire sulle valute elettroniche. I rating sulle criptomonete, infatti, funzionano esattamente come i rating sulle azioni. Si tratta cioè di indicazioni indipendenti per valutare l’andamento di una criptomoneta in prospettiva. E quindi fare le dovute analisi sulla possibilità di investimento e sulla strada da prendere (buy, hold, sell).
I primi ratings dell’agenzia Weiss hanno dato un B a Ethereum, che a oggi è la seconda criptovaluta al mondo per valore di capitalizzazione di mercato. E una C+ a Bitcoin. Stando ai giudizi di Weiss, quindi, Ethereum ha un rating più alto di Bitcoin. L’agenzia ha spiegato il giudizio di Bitcoin affermando come BTC sia ottimale in sicurezza e in adozione, ma non celando alcuni aspetti critici come costi e tempi di transazione. Velocità e maggiori possibilità di upgrade sono stati invece fattori premianti per Ethereum, che ha incassato un giudizio più positivo.
Da qui ci si interroga su come giudicare i valori dei ratings. Solitamente un A o un B danno indicazioni di acquisto, mentre un rating C suggerisce un hold, ovvero un mantenimento. Dalla D alla F, invece, la raccomandazione è quella di vendere. Giudizio negativo (D) per Novacoin e Salus, a causa di una mancata componente innovativa e tecnologica. Rating positivo (B-) per Steem, premiata per un buon equilibrio tra i fattori considerati e una funzionalità social integrata.
Rating criptovalute: quanto hanno influito sul mercato?
Nonostante all’inizio il mercato delle criptovalute non abbia subito grandi scossoni, al momento in cui scriviamo la maggior parte delle criptomonete registra segni in negativo. Questo stando ai grafici riportati da CoinMarketCap.
BTC sta perdendo oltre 5 punti percentuali rispetto a ieri, per un valore complessivo di 179.466.831.604 dollari. Anche Ethereum è in flessione (seppur minore, -2,74%), per un valore di capitalizzazione vicino ai 100 miliardi di dollari. Ripple sta flettendo di quasi il 10% a confronto delle ultime 24 ore, per un valore complessivo capitalizzato in 46.335.888.716 dollari. Flessione anche per Steem, giù di oltre l’8%, attualmente scambiata a 5,95 dollari, per un valore di capitalizzazione di mercato pari a 1.473.527.507 dollari.
Attualmente, nella top 50 solo 3 criptovalute mostrano segno una crescita rispetto a ieri. Walton (+1,74%), 0x (+0,24%) e Hshare (+0,22%). Sono crescite deboli, che comunque riflettono un andamento pessimo per le criptovalute nella giornata di oggi. Per trovare valori estremamente più elevati bisogna scendere alla 52° posizione, con Aeternity che guadagna il 7,81%. Mentre la performance più brillante è registrata da DigixDAO (+34,10%).
Bitcoin: le parole di George Soros
Intanto sul Bitcoin si è espresso anche George Soros. Direttamente da Davos, ha bocciato il sistema delle criptovalute, affermando che sì, BTC è una bolla, ma che al tempo stesso potrebbe non esplodere. Le parole del finanziere nei confronti della moneta digitale non sono però state molto dolci. “Si tratta solo di speculazione”, ha detto. Aggiungendo che le monete elettroniche “vengono usate anche per riciclare denaro sporco”. E infine, che i bitcoin non possono essere considerate monete, perché manca un fattore primario per l’identità di valuta: una moderata stabilità.