Rinnovo contratto Forze Armate: Polizia contro il Governo per la firma
A dir poco scontente le rappresentanze sindacali delle forze di polizia dopo la firma del rinnovo del contratto avvenuta nella notte di venerdì. Così ha descritto la situazione il segretario generale del Coisp Domenico Pianese: “il rinnovo del contratto, dopo nove anni di illegittimo blocco, non è affatto un risultato di cui gioire. È un contratto per noi povero di diritti, di denari, di tutele, di risorse. In concreto, al netto di tutto, si tradurrà in un aumento mensile di circa 40 euro. Ciò significa 1 euro al giorno in più, per donne e uomini che rischiano la vita e che sono chiamati a carichi psico-fisici di lavoro e a condizioni esistenziali inimmaginabili per qualsiasi altro lavoratore. Una vergogna senza fine”.
#26gennaio Dopo nove anni di blocco dei contratti, è stato siglato l’accordo negoziale riguardante le #Forzearmate, di sicurezza e di polizia. Un nuovo #contratto per tutti coloro che quotidianamente sono impegnati a garantire la difesa e la sicurezza della collettività
— Ministero Difesa (@MinisteroDifesa) 26 gennaio 2018
Rinnovo contratto Forze Armate: Polizia contro il Governo per la firma
Sull’accordo firmato alla presenza dei ministri competenti Minniti, Madia, Orlando e Pinotti è ancora più duro l’esponente del Sap Lorenzo Tamaro. Per quest’ultimo, l’accordo è il risultato di una vera e propria “estorsione” da parte dell’esecutivo: “Questa notte, per quanto ci riguarda, si è spenta la luce sulle Forze di Polizia e sulle Forze Armate. Il Governo ha forzato i tempi sulla firma del Contratto del Comparto Sicurezza; sapendo che tutti i sindacati sono obbligati a siglare (così prevede la normativa); pena l’esclusione dagli altri tavoli contrattuali o di confronto per almeno 5 anni”.
450mila lavoratrici e lavoratori del comparto sicurezza e difesa della #PA da oggi hanno un nuovo #contratto. Uomini e donne che ogni giorno assicurano il controllo, la tutela e la sicurezza di tutti noi e dei nostri territori. #RiformaPA pic.twitter.com/zdD1hctxEw
— Marianna Madia (@mariannamadia) 26 gennaio 2018