Elezioni politiche 2018: mappa delle sfide tra i candidati sul territorio
Con il Rosatellum – sistema misto con un terzo di collegi uninominali; per vincere basta un voto in più degli altri – poteva succedere; alla fine, però, non succederà; gli esponenti più noti dei vari partiti, nonostante i proclami della vigilia, non duelleranno tra di loro per un seggio. Insomma, alla presentazione delle liste, sembra proprio che nessun “big” abbia voluto rischiare il confronto diretto in un collegio.
Si può cominciare, a tal proposito, da Gentiloni. Il premier è stato posizionato anche nelle liste proporzionali; un “paracadute”, nel caso in cui le cose si mettessero male nel collegio di Roma 1. Tuttavia, nessuno sembra aver provato anche solo a mettergli i bastoni tra le ruote. Infatti, gli altri candidati non dovrebbero impensierirlo più di tanto. Luciano Ciocchetti, per il centrodestra, proverà a intercettare i voti cattolici; poi ci sono Filippo Miraglia (Liberi e Uguali) e, per il Movimento 5 Stelle, Angiolino Cirulli, piccolo imprenditore coinvolto suo malgrado nel caso di Banca Etruria.
Elezioni politiche 2018: mappa delle sfide tra i candidati sul territorio
La rielezione sembra assicurata anche a Giorgia Meloni. È candidata nel collegio Lazio 2, quello di Latina dove Fratelli d’Italia va con scioltezza in doppia cifra. In ogni caso, la leader FdI guida anche la lista proporzionale in Lazio.
Salvini aveva detto di voler sfidare Renzi “ovunque si candiderà”. Alla fine, invece, il leader della Lega ha scelto di non correre in nessun collegio; sarà capolista per il Senato, oltre che a Milano 4, anche in Sicilia, Calabria, Liguria e Lazio. Contro Renzi, che corre per il Senato nella sua Firenze, Salvini ha messo l’economista “no Euro” Alberto Bagnai, rendendo – di fatto – più semplice la conquista del seggio per il segretario del Pd.
In teoria, dovrebbe essere più in difficoltà Luigi Di Maio. Il candidato premier si dovrà confrontare con Vittorio Sgarbi nel collegio uninominale di Acerra-Pomigliano D’Arco. Tuttavia, l’unico che rischia davvero è Pietro Grasso che vorrebbe vincere nella sua città, Palermo; tradizionale feudo del centrodestra. Per questo il suo seggio è stato “blindato” con l’inserimento nelle liste proporzionali in varie parti d’Italia.