Sondaggi elettorali Noto: i giovani attratti dal Movimento 5 Stelle
La campagna elettorale del 2018 sarà ricordata come quella delle promesse elettorali. Così tante che si fa fatica ad elencarle tutte. Ma gli italiani ci credono? Non molto secondo un sondaggio condotto dall’istituto Noto e pubblicato su Il Fatto Quotidiano il 30 gennaio. L’unica promessa a cui il 42% degli intervistati dà credito è l’abolizione della Legge Fornero. Cavallo di battaglia del leader della Lega Matteo Salvini, la riforma delle pensioni è un tema caro agli abitanti del Bel Paese. Al momento sulla sua abolizione non ci sono certezze. Più facile un suo superamento come promettono Forza Italia e Movimento 5 Stelle. Oppure l’aggiunta di accorgimenti tecnici per migliorarla e renderla più equa come affermano Pd e Liberi e Uguali. Difficile però che venga abolita. Eppure, rispetto alle altre promesse fatte dagli elettori, questa è la più credibile.
Le altre invece vengono invece riposte nell’angolo dei sogni. Come la flat tax, a cui crede solo il 27% degli italiani. O il bonus bebè promesso da Renzi che riscontra solo il 20% di fiducia. Lo sgravio alle imprese e il condono fiscale sventolati da Berlusconi vengono considerate promesse credibili rispettivamente dal 12 e il 10% degli intervistati. Stessa quota di chi crede nell’abolizione del canone Rai annunciato dai vertici Pd. Le promesse meno credibili riguardano temi molto cari agli italiani come il rimpatrio degli immigrati, il reddito di cittadinanza e l’eliminazione delle tasse universitarie. Tutte sotto il 10% di credibilità. E la promessa meno credibile? E’ l’accesso gratuito alla Rete per tutti a firma Cinque Stelle.
I pentastellati possono però rallegrarsi di un altro dato che si evince dal sondaggio Noto. Il Movimento è infatti la forza politica che attrae di più il voto dei nuovi elettori. Il 37% degli italiani in una fascia compresa di età tra i 18 e i 24 anni è pronta infatti a dare fiducia ai Cinque Stelle.
Sondaggi elettorali Noto: nota metodologica
Data pubblicazione sondaggio: 30 gennaio 2018. Altri dati in attesa di diffusione
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