Sondaggi elettorali SWG: le intenzioni di voto per condizione economica
È probabilmente uno dei sondaggi più interessanti di questa tornata elettorale. SWG ci mostra le intenzioni di voto in funzione della propria condizione economica (percepita). Il campione si riparte, così, in tre fasce: condizione economica buona; condizione economica media; condizione economica difficile.
La rilevazione si basa sull’ultima di gennaio, effettuata tra il 29 e il 31. QUI trovate l’approfondimento sul sondaggio e sulle variazioni rispetto alla settimana precedente.
Sondaggi elettorali SWG: centrodestra e M5S forti tra persone in situazione disagiata
Rispetto alla visione tradizionale – secondo il quale sinistra e centrosinistra ottengono più voti dalle classi economiche più disagiate e il centrodestra vince nella media e alta borghesia – lo scenario è praticamente rovesciato. Non è l’upside down di Hawkins (Stranger Things), ma la realtà italiana. Scenario che si presenta anche in altre democrazie occidentali (si pensi alla Francia e al voto popolare per la Le Pen, o alla maggioranza silenziosa di Donald Trump).
Sondaggi elettorali SWG: il centrodestra supera il 40% tra chi è in una situazione economica difficile. Il M5S è travolgente
Le classi più disagiate esprimono un rotondo “No” alla coalizione di centrosinistra (a guida PD) e a Liberi e Uguali. Quasi l’80% del voto delle persone che percepiscono in maniera negativa la propria condizione economica, optano per il centrodestra o per il Movimento 5 Stelle. Il dato dei pentastellati è impressionante: in questa fascia, ottiene il 36,3% delle preferenze. Quasi un 8% in più rispetto al dato del campione nel suo complesso.
In questo scenario, va molto bene anche la coalizione di centrodestra. Forza Italia ottiene – in questo segmento – il 17,2%. La Lega, il 15,9%. Si segnala la percentuale quasi raddoppiata di Fratelli d’Italia della Meloni che, in questo segmento, ottiene il 9,4% delle preferenze (rispetto al 5,1% del campione).
Molto male sia il PD che LeU. In particolare, il partito di governo ottiene solo l’11,8% del consenso di questo segmento. Poco meno della, metà rispetto al valore rilevato sul campione (23,7%). La coalizione di centrosinistra ottiene, in questo segmento, solo il 15,3%. Liberi e Uguali “tira” sulla classe media (7,6%) ma affonda tra le classi in condizione economica disagiata. Qui, ottiene solo il 3,3% dei consensi.
Sondaggi elettorali SWG: la classe media, la più rappresentativa. PD primo partito in “upper class”
Il segmento elettorale che sostiene di avere una condizione economica media, è anche quello più rappresentativo della popolazione italiana e del campione. In questo segmento si rilevano poche differenze rispetto ai valori del campione.
Molto interessante il risultato offerto dal segmento che afferma di avere una condizione economica buona. In questa fascia, il PD è, per distacco, il primo partito in Italia. Il 29,3% di questo segmento opta per la formazione con sede al Nazareno.
Più in generale, la coalizione di centrosinistra osserva un significativo incremento del proprio consenso (35,3%), scavalcando lo stesso centrodestra (33,4%). Non benissimo il M5S, che si ferma al 23,7%, ma risulta essere – in ogni caso – il secondo partito.
In questo segmento, va abbastanza bene – rispetto ai valori del campione – anche a Liberi e Uguali, che ottiene un +0,6%.
Sondaggi elettorali SWG: indecisione e astensione hanno una correlazione positiva con difficoltà economica
Il dato che spicca maggiormente è la relazione tra situazione economica e indecisione/astensione. Tanto più il soggetto percepisce la propria situazione economica come difficile, tanto più è predisposto all’astensione. Il segmento della “condizione economica buona” fa registrare un 32,0% di dato aggregato astensione + indecisione. Valore che si innalza drasticamente per la classe media (41,0%) e, ancor di più, per le classi disagiate (43,8%).
Non si può stabilire con certezza – secondo i dati offerti da SWG – quale sia la componente preponderante nel dato aggregato. Tuttavia, secondo le più classiche teorie sugli studi elettorali, la marginalità economica ha un ruolo importante sul tasso di partecipazione. Ciò potrebbe indicare che, per coloro che si identificano nella classe media, ci sia una forte componente di indecisione; dall’altro canto, nel segmento con maggior disagio economica, dovrebbe prevalere la componente dell’astensionismo.
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