Scrutatori elezioni politiche 2018: compenso, domanda e come farla

Pubblicato il 5 Febbraio 2018 alle 13:42 Autore: Daniele Sforza
Scrutatori elezioni politiche 2018

Scrutatori elezioni politiche 2018: compenso, domanda e come farla.

Un tempo erano gli studenti i maggiori interessati a fare da scrutatori alle elezioni politiche. Ma con il dilagare della disoccupazione, oggi ricoprire il ruolo di scrutatore è molto più ambito e agognato da chi non ha un lavoro o da chi cerca un modo rapido per fare soldi. Ovviamente quello dello scrutatore alle elezioni politiche è anche un ruolo molto importante dal punto di vista civile e sociale, in quanto chi ricopre questa mansione diventa a tutti gli effetti per quel giorno un pubblico ufficiale, con tutte le conseguenze del caso. Con l’avvicinarsi del 4 marzo, dovendo essere nominati tra il 25° e il 20° giorno prima delle elezioni da parte della preposta Commissione Elettorale, si avvicina il termine ultimo per la scelta definitiva. Ecco dunque le informazioni utili al riguardo su come diventare scrutatore, sulle modalità di iscrizione all’Albo, i requisiti richiesti e il relativo compenso.

Scrutatori elezioni politiche 2018: requisiti

Per diventare scrutatore, bisognerà iscriversi all’apposito Albo. Per far ciò sarà necessario rispettare alcuni requisiti. Ovvero, essere cittadini italiani maggiorenni; essere in regola con gli obblighi formativi scolastici; essere iscritti nelle liste elettorali del Comune di residenza oltre a dover godere naturalmente dei diritti civili e politici. Iscriversi all’Albo degli Scrutatori non comporta alcuna spesa; ma per avviare la pratica, bisognerà presentare apposito modulo all’Anagrafe del Comune dove si è residenti, con in allegato una copia del documento d’identità.

La trasmissione della documentazione potrà essere effettuata anche online tramite il portale del Comune, oppure tramite posta raccomandata a/r, o ancora via fax. Una volta iscritti all’Albo, vi si rimane per sempre, fatta eccezione per chi perda i requisiti di cui sopra o se ne richieda volontariamente la cancellazione.

Chi non può fare lo scrutatore? Vi sono diversi soggetti che non potranno ricoprire il ruolo di scrutatore alle elezioni politiche. Questi sono i dipendenti del Ministero dell’Interno, delle Telecomunicazioni e dei Trasporti. Inoltre non potranno fare da scrutatori i membri delle forze armate in servizio, i segretari comunali e i dipendenti del Comune che presentano servizio negli uffici elettorali.

Scrutatori elezioni politiche 2018: come vengono scelti

Un tempo si selezionavano gli scrutatori tramite semplice sorteggio, quindi in modo casuale. Tuttavia, negli ultimi tempi gli scrutatori vengono scelti in modo soggettivo. Sempre più Comuni danno poi preferenza a soggetti disoccupati e iscritti ai centri per l’impiego, dando quindi loro priorità. Come già detto, la scelta definitiva degli scrutatori per i seggi avviene tra i 25 e i 20 giorni prima del giorno delle elezioni. Pertanto quest’anno la selezione avverrà tra il 7 e il 12 febbraio da parte della Commissione Elettorale. Entro due settimane dall’election day, la convocazione avviene per via diretta tramite messo notificatore, che dovrà far firmare lo scrutatore selezionato. Quest’ultimo potrà rifiutarsi solo per cause di forza maggiore che lo ostacolino dall’accettare la chiamata. In questo caso dovrà comunicare il proprio rifiuto (giustificato) entro 48 ore dall’avvenuta notificazione.

Scrutatori elezioni politiche 2018: compenso

Generalmente gli scrutatori per le elezioni politiche e amministrative guadagnano 120 euro più alcuni bonus nell’eventualità di più schede elettorali. In genere, per le elezioni politiche, il bonus è di 25 euro a scheda elettorale; per le elezioni 2018, quindi, uno scrutatore in Lombardia e in Lazio (dove si vota anche per le Regionali) prenda di più di uno scrutatore in un’altra Regione. La cifra cambia per i seggi speciali, dove il compenso si tramuta in 61 euro.

Il compenso percepito per l’attività di scrutatore non costituisce reddito e non va pertanto incluso nell’apposita dichiarazione. Qualora lo scrutatore non sia inoccupato ma sia un lavoratore dipendente, allora avrà diritto a un giorno di riposo supplementare retribuito per il giorno in cui ha svolto attività da scrutatore. Allo stesso modo, qualora questi sia impegnato nel giorno che precede e in quello che succede l’election day sempre in relazione alla sua attività, avrà diritto a 1-2 giorni di permesso retribuito in più.

Scrutatori elezioni politiche 2018: cosa fanno

In quanto pubblico ufficiale, lo scrutatore è perseguibile a livello penale nell’eventualità di reati collegati alla propria funzione. Come scrutatore, egli svolge diverse mansioni di gestione e controllo del seggio: dalla sua costituzione e allestimento alla preparazione del materiale elettorale. Nel giorno del voto, lo scrutatore è chiamato a gestire le operazioni inerenti; a identificare gli elettori annotando il numero delle tessere elettorali e timbrandole; quindi è chiamato anche allo spoglio e al conteggio dei voti, oltre che alla preparazione della documentazione necessaria legata ai voti e agli scrutini. Infine, lo scrutatore può votare nel seggio in cui lavora anche se non è quello indicato dalla sua scheda elettorale.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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