Elezioni 2018: immigrazione sarà decisiva, i programmi dei partiti

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Elezioni 2018: immigrazione sarà decisiva, i programmi dei partiti

Uno dei temi principali su cui si concentra il dibattito politico in vista delle nuove elezioni 2018 è di certo l’immigrazione. Al di là delle visioni di parte, certo si può affermare che l’Italia abbia mantenuto negli ultimi anni un atteggiamento di solidarietà e accoglienza come pochi altri paesi in Europa; ad oggi, dopo anche gli inquietanti fatti di Macerata, ci si interroga sulla bontà e adattabilità delle politiche messe in atto finora per quanto riguarda l’immigrazione. E, naturalmente, tali politiche – attuate soprattutto dagli ultimi governi di centrosinistra – sono oggetto delle più aspre critiche da parte dello schieramento politico opposto.

Elezioni 2018, immigrazione: le posizioni dei partiti

Ad oggi, che ci troviamo nel pieno della campagna elettorale, il tema immigrazione è un “piatto ricco” di cui i partiti si servono per trovare consenso e nuovi elettori. Perché – parliamoci chiaro – fare leva su una problematica reale, come la gestione degli abbondanti flussi in arrivo dal Mediterraneo, è gioco facile e conveniente. Meno facile, viste le grandi difficoltà degli ultimi anni, è attuare una politica coerente con le concrete possibilità di accoglienza dell’Italia; che rispetti i diritti umani, la normativa internazionale sui richiedenti asilo e che  faccia però anche sentire la propria voce in Europa.

Ma quali sono, realmente, le posizioni dei partiti in vista delle nuove elezioni? Sostanzialmente la dicotomia destra-sinistra, accoglienza-rimpatrio, è ancora la principale. Se la nuova formazione a sinistra guidata da Pietro Grasso, Liberi e Uguali, continua a sostenere il valore dell’accoglienza e dell’inclusione, la Lega di Salvini e anche il partito di Giorgia Meloni sono di tutt’altra idea. E anche Forza Italia si unisce al coro delle altre “gambe” del centrodestra; “i migranti sono una bomba sociale pronta ad esplodere”, sono infatti le parole del leader azzurro. Il centrodestra, in sostanza, vede l’immigrazione come una delle principali urgenze italiane da risolvere. Soprattutto, secondo loro il problema si concentra sugli arrivi di immigrati irregolari e sulla distinzione necessaria tra richiedenti asilo e clandestini.

Immigrazione, urgenza e campagna elettorale

Il paradigma del leader del Carroccio, Matteo Salvini, è infatti lo stesso da tempo: “Per chi ha diritto aiuti e sostegno, gli altri rimpatriati in 24 ore“. “Quella dell’immigrazione è una questione urgentissima” ritiene sempre Berlusconi; il quale porta a supporto alcuni numeri quando sostiene che durante il suo governo nel 2012 “sbarcarono in Italia 4.400 migranti, lo stesso numero sbarcato in un week end la scorsa estate”. “Oggi in Italia si contano almeno 630 mila migranti, di cui solo il 5% ha il diritto di restare perché rifugiato”; ha poi aggiunto l’ex Cav dando manforte a Salvini. L’idea condivisa è quella che vede stipulare accordi e trattati con i Paesi del Nordafrica, al fine di bloccare gli arrivi, gestire i rimpatri e predisporre per loro un “piano Marshall”. Possiamo dire che, dettaglio più o dettaglio meno, l’immigrazione è il tema su cui il centrodestra si trova più unito. 

Elezioni politiche 2018: l’elettorato misto

Ma, soprattutto, con una posizione netta, differentemente da Pd e M5s. Entrambi infatti sono in possesso di un elettorato misto e diversamente polarizzato circa temi di questo tipo; per tale ragione stanno ben attenti nel non esporsi chiaramente. Il problema però è che il giorno del voto è imminente e che continuare a sottovalutare questa tematica significherebbe non prestare la giusta attenzione a una questione ormai chiave per la salute della nostra democrazia.

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