Elezioni 2018: servizio militare, leva obbligatoria per tutti. Salvini insiste ancora
Elezioni 2018: servizio militare, leva obbligatoria per tutti. Salvini insiste ancora
Nel pieno della campagna elettorale per le imminenti elezioni 2018, Matteo Salvini torna a parlare di reintroduzione del servizio militare obbligatorio. Il leader della Lega infatti, a margine di un incontro a Milano organizzato dalle associazioni nazionali Alpini, Bersaglieri e del Fante, riferendosi ai recenti fatti di Macerata ha detto che “di fronte a rigurgiti razzisti e alla minaccia del terrorismo un esercito di leva è meglio per la democrazia”.
Elezioni 2018, Salvini: “Farà il bene di ragazze e ragazzi”
Se ne era già parlato qualche tempo fa, quando lo scorso maggio era stato presentato dal senatore leghista Sergio Divina un disegno di legge che voleva la reintroduzione del servizio di leva obbligatoria in tempo di pace; esattamente come era previsto fino al 2004. L’obiettivo di base avrebbe dovuto essere il rafforzamento del senso di appartenenza territoriale e il recupero dell’identità patriottica. Nello specifico il ddl prevedeva un periodo di otto mesi di servizio civile o militare, per tutti i giovani tra i 18 e i 28 anni, che sarebbe poi stato calcolato ai fini pensionistici; la discussione sul testo però non è mai avvenuta in Parlamento e la proposta era finita nel dimenticatoio.
Elezioni 2018: servizio militare sul territorio d’appartenenza
A ritirare fuori l’argomento è recentemente stato Matteo Salvini, il quale già nel 2015 aveva parlato di rintrodurre la leva obbligatoria per i giovani. Il fine? “Riportare in Italia ordine, disciplina e rispetto”, secondo quanto detto dallo stesso segretario leghista al tempo. Ed oggi Salvini insiste, estendendo l’obbligo di prestare questo tipo di servizio anche alle donne; “abbiamo messo una proposta di legge che reintroduca il servizio di leva su base regionale per sei mesi. Farebbe il bene di tante ragazze e ragazzi”, ha detto il candidato premier del Carroccio. La nuova proposta ha anche una novità, che ha spiegato lui stesso: “Ognuno svolgerebbe il servizio nel suo territorio, senza fare il giro d’Italia come si faceva una volta, garantendo nozioni di pronto soccorso, protezione civile, pronto intervento, per educare alla convivenza e al rispetto“.