Elezioni 2018: metà programma M5S copiato da altre fonti?
Guai in arrivo in casa pentastellata dopo la scoperta fatta da Il Post circa alcuni copia e incolla – se non vogliamo definirlo proprio plagio – di intere parti del loro programma per le elezioni 2018. Il quotidiano online – dopo una scrupolosa analisi – ha infatti scoperto che il M5s avrebbe preso un po’ troppo spunto da studi scientifici e articoli di giornale; o persino da Wikipedia. Per non parlare dei riferimenti, chiaramente senza citazione o indicazione sulla provenienza, fatti a dossier parlamentari o altri documenti redatti anche da altre forze politiche; insomma, sempre stando a quanto scoperto, ben 11 dei 20 punti del programma elettorale dei 5 stelle sembrerebbero avere diverso autore. Se non diversi.
Elezioni 2018, M5s: copia e incolla da Legambiente e Fitoussi
Eppure il M5s – la cui bandiera è onestà e trasparenza – tempo fa aveva fieramente annunciato che anche il loro programma elettorale sarebbe stato il frutto di una ampia condivisione con la base elettorale; esso infatti doveva risultare da un’elaborazione fatta dagli attivisti del moVimento tramite la nota piattaforma di democrazia diretta Rousseau. A quanto sembra però, le cose sono andate diversamente.
Ma da quali fonti, non indicate, ha attinto il M5s? Il Post ha parlato di copia e incolla veri e propri di un paper di Legambiente, un articolo di Repubblica, dossier e relazioni parlamentari varie. Non solo; sono stati notati riferimenti anche ad un’interrogazione parlamentare, risalente al 2012, del senatore dem Giorgio Roilo e ad un articolo dell’economista Jean-Paul Fitoussi. Il moVimento ha subito indicato, come responsabili delle copiature, coloro a cui era stata affidata la stesura del programma.
Elezioni 2018, copia e incolla M5s: il commento di Renzi
Il segretario dem Matteo Renzi, senza dubbio rallegrato dalla notizia, l’ha così commentata: “Di Battista insulta tutti dicendo che gli italiani sono rincoglioniti. Poi copia da Wikipedia”. Pronta la risposta del M5s, il quale sostiene che “le parti che secondo Renzi sono copiate sono le parti analitiche. Certo che le abbiamo prese dai dossier e dagli studi scientifici. Anche di esperti con i quali abbiamo collaborato“.
Mentre i 5 stelle devono fare i conti con questa gaffe – che in piena campagna elettorale e a meno di un mese dalle elezioni non era proprio quello che ci voleva – continuano ad arrivare segnalazioni di plagio. Alla redazione di Termometro Politico, in particolare, è giunta quella dell’avvocato e giornalista Cristiano Cominotto, che accusa i 5 stelle di aver copiato e incollato nel proprio programma un suo approfondimento sul fenomeno del Whistleblowing, uno strumento di lotta alla corruzione.