Est Ucraina: alta tensione tra Kiev e Mosca
Il conflitto tra forze regolari e separatisti nell’Est dell’Ucraina continua e si combatte anche nei cieli. Secondo il Ministro della Difesa di Kiev nella giornata di lunedì un razzo lanciato dal territorio russo ha determinato l’abbattimento di un aereo di trasporto militare. I separatisti hanno rivendicato la responsabilità dell’avvenuto attacco ma, dalla difesa aerea di Kiev, ritengono che la gittata del razzo che ha colpito l’aereo sia ben oltre quella degli Rpg (lanciamissili a spalla) in possesso dei separatisti stessi. Secondo quanto detto dai vertici dell’esercito ai reporter l’aereo volava a quota 21mila piedi, tutto l’equipaggio si sarebbe paracadutato in tempo traendosi in salvo. Il governo ucraino ha quindi accusato formalmente la Russia di aver lanciato un attacco “diretto” alle forze ucraine dalla propria base di Milerovo, proprio al confine tra il territorio di Kiev e quello russo. L’aereo sarebbe stato colpito da un missile aria-aria lanciato da un jet, secondo le ricostruzioni offerte alla stampa dai militari ucraini. Mosca non ha risposto.
Domenica sempre da Mosca avevano annunciato “serie conseguenze” in risposta all’uccisione di civili russi presumibilmente da parte dell’esercito ucraino al confine tra i due paesi. Tuttavia gli ufficiali dell’esercito ucraino continuano a negare ogni sconfinamento. Oggi i separatisti da parte loro hanno denunciato la morte di 10 civili in un attacco aereo delle forze ucraine sulla cittadina di Shizne, a 20 km dalla frontiera con la Russia: per le autorità cittadine i morti sarebbero solo 4. Il governo rispedisce al mittente le accuse dicendo che i voli militari sono sospesi nell’attesa che si chiarisca l’episodio dell’aereo di traporto abbattuto lunedì.
Poroschenko, che si è rifiutato di estendere la tregua con i separatisti, ha dato il proprio appoggio alla ripresa delle operazioni in vista della “riconquista” del confine orientale tra le “Repubbliche” dell’Ucraina orientale e la Russia. Mentre ai ribelli rimane unicamente il controllo della città di Luhansk, le autorità ucraine chiedono all’Unione Europea di attuare la “linea dura” contro Putin.