Influenza 2018: sintomi e casi in calo. I dati a inizio febbraio
Influenza 2018: sintomi e casi in calo. I dati a inizio febbraio.
Il picco della influenza 2018 che ha costretto a letto milioni di italiani è passato. Lo rivelano gli ultimi dati Influnet relativi a inizio febbraio, che dimostrano come ci sia stata una riduzione di malati nella quinta settimana dell’anno. Tuttavia va considerato che il livello di incidenza continua a mantenersi a un livello di media intensità. Con i casi che sono diventati 10,2 ogni mille assistiti. La settimana presa in esame è quella che va dal 29 gennaio al 4 febbraio; i casi considerati in questo lasso di tempo ammontano a 620 mila unità, ovvero circa 130 mila casi in meno rispetto alla scorsa settimana. In totale, dall’inizio del monitoraggio, si sono registrati ben 6.183.000 casi di influenza.
Influenza 2018: picco finito, i numeri
Nell’ultimo rapporto Influnet si legge che i casi di influenza sono diminuiti in tutte le fasce di età, con prevalenza per le fasce di età minori. Per quanto riguarda i bambini under 5, infatti, si sono registrati 33,4 casi ogni mille assistiti. Ancora meno il numero di casi per i bambini compresi nella fascia anagrafica 5-14 anni (17,4 ogni mille assistiti). La riduzione ha interessato anche le fasce di età superiori: si va dagli 8,8 casi riscontrati nei giovani adulti fino ai 3,9 casi registrati nelle persone anziane.
Infine il rapporto informa che in molte Regioni italiane il livello di incidenza ha pareggiato o superato i 10 casi ogni mille assistiti. Fanno eccezione le province autonomie di Trento e Bolzano oltre ad alcune regioni. Tra queste: Liguria, Toscana, Lazio, Basilicata, Puglia e Sicilia.
Si tratta comunque di un influenza da record nella storia del nostro Paese. In special modo per il numero degli allettati. A fine gennaio, il direttore sanitario dell’istituto IRCCS Galeazzi Fabrizio Pregliasco aveva parlato di stime possibili di 7,5-8 milioni di casi totali da registrarsi alla fine della stagione. Attualmente siamo sopra i 6 milioni, ma il numero resta comunque molto elevato, soprattutto considerando quello registrato negli anni precedenti.