Ricerca esclusiva: M5S e vicinanza al centrosinistra
Negli scorsi mesi Piotr Zygulski e Simone Di Cesare hanno realizzato per Termometro Politico una ricerca focalizzata sull’area di contiguità tra il Movimento 5 Stelle e le altre forze politiche; in particolar modo, quelle di centrosinistra. L’analisi vuole sondare alcune faglie di discontinuità per comprendere quali siano le ragioni per le quali un elettorato che condivide a livello ideale molti assunti comuni poi si suddivida a livello di preferenze elettorali.
Si è pensato alle “cinque stelle” fondative del Movimento 5 Stelle (acqua pubblica, rispetto per l’ambiente, connettività, sviluppo e trasporto sostenibile); esse costituiscono un possibile terreno comune per un variegato gruppo di persone. Al contempo è occasione per verificare l’effettiva condivisione di tali punti cardine presso l’elettorato del M5S. Ciascuna “stella” è stata operativizzata in un quesito, con 7 possibili modalità di risposta: per nulla d’accordo (1), in disaccordo (2), abbastanza in disaccordo (3), neutrale (4) abbastanza d’accordo (5), d’accordo (6), assolutamente d’accordo (7). In alcuni casi le domande sono state poste in senso negativo e poi in sede di analisi dati si è proceduto a “rovesciare” i quesiti invertiti, potendo successivamente fare una media dei punteggi che costituisce l’“indice Stelle” (S).
Nello stesso modo si è elaborato un “indice Radical Chic” (RC) che assembla 7 dimensioni: sprezzo per la maggioranza, anti-leaderismo, anti-italianità, propensione a coalizzarsi contro le destre, tendenza allo scissionismo, diffidenza verso le forze dell’ordine. Anche RC, come S, può variare da un minimo di 1 ad un massimo di 7. Le domande sono state poste mescolate al fine di non rivelare la trama soggiacente alla ricerca; inoltre sono stati prese alcune informazioni sociodemografiche per accertarsi della rappresentatività del campione. L’indagine si è svolta dal 3 al 15 novembre 2017 tramite questionari online autosomministrati sul sito www.termometropolitico.it; i rispondenti sono stati 1898.
Indice Stelle, tutte le dimensioni
Vediamo i punteggi medi per ciascuna delle dimensioni dell’indice S, ricavate dalle “5 stelle” che hanno dato vita l’omonimo movimento. Le affermazioni erano le seguenti:
- La gestione dell’acqua dovrebbe essere in mano privata per garantire un servizio più economico ed efficiente (inv) → Acqua pubblica
- Inceneritori e discariche non devono esistere, perché i rifiuti dovrebbero essere fortemente ridotti e comunque riciclabili →Sviluppo sostenibile e rifiuti zero
- Non si può fermare la costruzione di edifici e grandi opere con la scusa di tutelare l’ambiente (inv) →Rispetto per l’ambiente
- Occorre penalizzare l’uso di automobili private inquinanti, incentivando biciclette e mezzi di trasporto pubblico → Trasporto sostenibile
- Internet è un diritto fondamentale: la connessione deve essere garantita gratuitamente → Connettività gratis
Per la dimensione “Acqua pubblica”, l’accordo è forte per gli estremi dell’asse politico: altri di sinistra (Rifondazione, Partito Comunista, PCL, ecc.), Sinistra Italiana, altri di destra (Casapound, Forza Nuova, Fiamma Tricolore, La Destra, ecc.) e successivamente anche il Movimento 5 Stelle. Il Pd totalizza un risultato appena inferiore alla media; in altre parole l’elettorato del Pd è, rispetto alla media degli italiani, leggermente più propenso ad una gestione privata dell’acqua. Ancora più favorevoli alla gestione privata dell’acqua risultano i partiti di centro (Centro democratico, Democrazia solidale, Scelta Civica, ALA, ecc.) e di centrodestra (Conservatori e Riformisti, Idea, Parisi, ecc.). Tuttavia mediamente gli italiani sono contrari alla gestione dell’acqua in mano privata.
A proposito di “Sviluppo sostenibile e rifiuti zero”, l’accordo è elevato per tutti i partiti a sinistra del Pd (ad eccezione di MDP che è nella media) e per il Movimento 5 Stelle. Il PD si colloca al di sotto della media, così come i centristi e tutti i partiti di destra e di centrodestra.
Sull’item “Rispetto per l’ambiente” l’accordo è forte per i partiti di sinistra e di centrosinistra (Possibile, Verdi, IDV, ecc.), al di sotto della media si collocano invece i centristi, il Pd e i partiti di centrodestra; Forza Italia è la più propensa alle grandi opere. Da notare che le sigle di estrema destra qui risultano più “ambientaliste” rispetto al PD.
Per quanto riguarda la dimensione “Trasporto sostenibile” l’accordo è al di sopra della media per tutti i partiti di centro-sinistra e di sinistra, per il Movimento 5 Stelle, per il PD e per i centristi. Al di sotto della media si collocano invece tutti i partiti di destra e di centrodestra.
La “Connettività gratis” è ciò che contraddistingue il Movimento 5 Stelle; solo in questo caso i grillini svettano nella graduatoria del massimo accordo. Anche altri partiti di sinistra (Rifondazione, Partito Comunista, PCL, ecc…) sono favorevoli ad internet gratis. Poco al di sopra della media si collocano gli elettori di Sinistra Italiana e di Campo Progressista. Poco al di sotto si collocano altri partiti di centrosinistra, il Pd e MDP. Posizioni più scettiche a destra, centrodestra e soprattutto nell’area centrista.
Sintesi: l’indice S per partiti
Riassumendo, per quanto riguarda l’indice S, ricavato dalle “cinque stelle” che hanno dato vita all’omonimo movimento, si trovano sempre al di sopra della media ovviamente il Movimento 5 Stelle, altri di Sinistra (Rifondazione, Partito Comunista, PCL, ecc…), Sinistra Italiana e Campo Progressista. Si trovano sempre al di sotto della media Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia e altri di centrodestra. Sebbene solo in un caso scendano sotto il punteggio 4 di “neutralità”, Pd e centristi si trovano in ben quattro dimensioni su cinque (tutte tranne “Trasporto sostenibile”) sotto il punteggio medio. Lo stesso vale per la destra radicale, che si trova al di sopra della media solo nella dimensione “Acqua Pubblica”. I dati ottenuti pertanto suggeriscono che le “5 stelle” sono punti programmatici condivisi dall’elettorato a sinistra del PD.
Coloro che hanno deciso di non votare alcun partito si trovano al di sopra della media in tutte le dimensioni; resta comunque una vena di scetticismo rispetto all’accordo evidente mostrato dai partiti di sinistra (eccettuata la connettività gratis, che li vede persino più propensi del centrosinistra) e dal Movimento 5 Stelle. Gli indecisi sono al di sopra della media nella dimensione “Rispetto per l’ambiente”, leggermente al di sopra nelle dimensioni “Acqua Pubblica” e “Sviluppo sostenibile – Rifiuti Zero”, leggermente al di sotto nelle altre due dimensioni.
Indice Radical Chic, tutte le dimensioni
Le affermazioni dell’indice RC erano invece le seguenti:
- Quando c’è una personalità forte, la democrazia è in pericolo → Anti-leaderismo
- Più ci sono forze dell’ordine in giro, più mi sento tranquillo (inv) → Diffidenza verso le forze dell’ordine
- Preferisco stare in una forza politica grande che può vincere: i piccoli partiti sono inutili (inv) → Scissionismo
- Al ballottaggio voterei chiunque pur di non far vincere un leghista → Anti-leghismo
- Se la maggioranza degli italiani si esprime su un tema è bene fare quel che dice, anche se mi sembra sbagliato (inv) → Sprezzo per la maggioranza
- Sono orgoglioso di essere italiano (inv) → Anti-italianità
- Penso che la mentalità degli uomini maschi occidentali sia responsabile della maggior parte della violenza nel mondo → Senso di colpa maschile occidentale
Il punteggio di “Anti-leaderismo” è al di sotto della media si collocano gli elettori dei partiti di destra, centrodestra e Pd. Al di sopra della media troviamo tutti gli altri, compreso il M5S. Spaventati da una personalità forte che possa minare la democrazia sono gli elettori degli altri partiti di sinistra, Sinistra Italiana e MDP.
La “Diffidenza verso le forze dell’ordine” sembra un’attitudine diffusa tra gli elettori di altri partiti di sinistra, di Sinistra Italiana, di altri partiti di centrosinistra e di Campo Progressista. Al di sopra della media (ma sotto il punteggio di neutralità = 4) si collocano anche gli elettori di MDP e PD. Il disaccordo è forte per gli elettori di tutti i partiti di centrodestra, centro e destra. Al di sotto della media, quindi più favorevoli alla presenza di forze dell’ordine rispetto al centrosinistra, si collocano anche gli elettori del Movimento 5 Stelle.
Abbiamo poi la dimensione “Scissionismo”, o meglio una buona disposizione verso le piccole forze politiche; l’accordo è maggiore per gli elettori degli altri partiti di sinistra, di Sinistra Italiana, di centrodestra e di centrosinistra, di MDP e degli altri partiti di destra. Al di sopra della media si collocano anche gli elettori di Campo Progressista, centristi, Fratelli d’Italia. Il Movimento 5 stelle è poco al di sopra la media, ma poco di sotto al punteggio di 4. Al di sotto della media gli elettori Lega Nord, PD e Forza Italia. Pertanto, come prevedibile, sono gli elettori dei più grandi partiti a reputare inutili i partiti più piccoli; tuttavia l’elettorato M5S invece mostra al suo interno uno spettro di posizioni assai variegato.
Sull’“Anti-leghismo” si collocano al di sopra della media tutti i partiti di sinistra e di centrosinistra, il PD, i centristi e il Movimento 5 Stelle (appena al di sopra della media). Al di sotto, tutti i partiti di destra e di centrodestra, con la Lega ovviamente in coda alla classifica.
Per quanto riguarda la dimensione “Sprezzo per la maggioranza”, la media più alta la ottengono gli elettori centristi, Campo Progressista, Sinistra Italiana. Sopra la media si collocano tutte le forze di sinistra, di centrosinistra e il PD. Gli elettori della Lega e quelli del Movimento 5 Stelle mostrano il maggior disaccordo su questa dimensione. Al di sotto della media si collocano anche gli elettori di Fratelli d’Italia, Forza Italia e altri partiti di destra. Se dovesse stupire la posizione dei centristi in vetta alla graduatoria, questa si può spiegare anche come un indice di “élite” o di “tecnocrazia illuminata”; punteggi bassi denotano atteggiamenti più “populistici”.
L’“Anti-italianità” vede in alto gli elettori di altri partiti di sinistra, gli unici con punteggio superiore a 4. Al di sopra della media risultano comunque Sinistra Italiana, altri partiti di centrosinistra, Movimento 5 Stelle, centristi e Lega Nord (che sta superando gradualmente le istanze secessioniste). Lega e M5S hanno però una varianza ampia, cioè sono presenti opinioni di vario tipo. Al di sotto della media si collocano invece gli elettori di Campo Progressista, di altri partiti di centrodestra, PD, altri di destra, FDI e Forza Italia.
Per la dimensione “Senso di colpa maschile occidentale”, sono gli elettori di Sinistra Italiana e di sinistra che esprimono un maggiore accordo, con punteggi superiori a 4. Scendendo un poco, troviamo altri partiti di centrosinistra, del PD, di MDP, del Movimento 5 Stelle e di Campo Progressista. Chiude la classifica, sotto la media, tutto lo spettro politico che va dal centro moderato alla destra più estrema.
In sintesi, il M5S si distanzia dall’area di sinistra per una minor diffidenza verso le forze dell’ordine e verso le decisioni della maggioranza; sugli altri aspetti è invece maggiormente contiguo. Il PD si allontana dalla sinistra radical chic nella sua predilezione per un partito di grandi dimensioni e per un leader forte, ben più rispetto ai grillini.
La composizione dei decili estremi dei due indici
Prendendo in considerazione poi il punteggio medio di ciascun elettorato per ciascuno dei due indici, abbiamo verificato se ci fossero spaccature in seno ai partiti. Lo si è fatto selezionando il primo e l’ultimo decile dei rispondenti, dopo averli ordinati dal punteggio più alto a quello più basso. Partiamo con l’indice S, cioè con l’accordo verso i temi “ambientalisti” fondativi del Movimento 5 Stelle.
Il primo decile S vede un’ampia maggioranza assoluta di “abitanti” che appartengono al Movimento 5 Stelle (53%), ma ci sono anche elettori di estrema sinistra (13%), qualche elettore del PD (6%) e di Sinistra Italiana (6%).
L’ultimo decile S, nel quale risiede l’elettorato più “antigrillino” (soprattutto sui temi ambientali), è dominato da forze di destra, in particolare Lega (24%), Forza Italia (21%), Fratelli d’Italia (12%) ma anche da una fetta dell’elettorato PD (18%). Curiosamente un 6% di chi si oppone alle istanze del M5S è costituito da elettori grillini.
Analogamente, vediamo i decili estremi dell’indice RC.
I “radical chic” più convinti (con punteggio pari o superiore a 4,7) appartengono ai partiti di estrema sinistra per il 23%, poi Sinistra Italiana (17%), PD (10%) e MDP (10%). Vi è comunque un 22% di quest’area che voterebbe M5S.
Gli “anti-radical chic”, che hanno un punteggio pari o inferiore a 2,1 dell’indice RC, sono anche in questo caso in larga maggioranza di destra; in particolare, un terzo di essi vota lega e un terzo Forza Italia o Fratelli d’Italia. Inoltre è presente un 14% che si orienta verso il Movimento 5 Stelle e un 10% verso il PD.
Distribuzione dei partiti per l’indice Stelle
I grafici seguenti sono della tipologia boxplot. Per ogni elettorato, suddiviso per partito, è indicata la rispettiva media dei punteggi dell’indice S con un pallino nero, mentre la “scatoletta” verde rappresenta le posizioni comprese nei quartili centrali; in altre parole, vediamo dove si posiziona la maggioranza dell’elettorato di ciascun partito. La linea che taglia a metà la scatoletta rappresenta la mediana, mentre i “baffi” neri si estendono sino ai punti massimi e minimi registrati in ciascun elettorato. Sono stati ordinati, dall’alto verso il basso, i partiti per punteggio S medio in ordine crescente.
L’area di centrodestra, come prima vedevamo, è la meno ambientalista. Si può qui notare come in Forza Italia sia maggiormente esteso lo spettro delle posizioni prevalenti (da 3,2 a 4,95), mentre in un partito come Campo Progressista vi sia una posizione più nettamente delineata, con la metà centrale dei punteggi che cade tra il 5 e il 5,8. Il punteggio di 5 si configura complessivamente come quello medio e mediano. Il M5S è sovrapponibile all’area di centrosinistra, ma ci sono partiti come Sinistra Italiana e altri di sinistra ancora più oltranzisti nella difesa dell’ambiente.
Distribuzione dei partiti per l’indice Radical Chic
Il grafico sotto riportato è analogo a quello precedente. Questa volta si prendono in considerazione i punteggi dell’indice RC.
Si va da Forza Italia ad altri partiti di sinistra. Il Movimento 5 Stelle qui ha punteggi medi e mediani assimilabili a quelli del PD e a quello del totale degli intervistati, tuttavia l’area centrale del M5S è leggermente più estesa verso l’alto. Presso Sinistra Italiana e altri partiti di sinistra estrema troviamo punteggi centrali che includono il valore di 5. Qui si nota una certa distanza rispetto al M5S.
Radical Chic e Stelle: la correlazione
Infine abbiamo l’ultimo grafico, che combina i due precedenti. Esso tiene in considerazione i punteggi medi; diventano “bolle” di partiti tanto più espanse quanto sono, rispettivamente, i rispondenti.
L’ultimo grafico ci permette di trarre alcune conclusioni. Suddividendo per partiti, si può notare una certa correlazione tra i due indici. Forza Italia ha punteggi bassi sia per S sia per RC, mentre i partiti di sinistra totalizzano punteggi molto alti in entrambi. All’estrema sinistra c’è chi è “più grillino dei grillini”, se si assume S come indice di grillismo. Il Partito Democratico è in posizione mediana tra la sinistra e il centrodestra; il M5S ha lo stesso livello di “radical chic” del PD ma ha comprensibilmente punteggi più elevati in S.
Il M5S e la vicinanza al centrosinistra
Se può stupire la vicinanza di PD e destra estrema, va considerato che quest’ultima è spinta verso il M5S (e verso sinistra) soprattutto dal tema dell’acqua pubblica per quanto riguarda l’indice S e da una tendenza “elitaria” a prediligere piccole formazioni politiche; venendo ai temi più specifici, emergono le divergenze. A metà strada tra PD e M5S si collocano gli indecisi e astenuti/bianche/nulle, con queste ultime tre categorie che segnano punteggi più elevati, quanto a RC. Si riscontra quindi una certa contiguità tra il M5S e l’area a sinistra del PD sui temi “ambientali”; l’atteggiamento nei confronti di altre istanze “di sinistra” vede l’elettorato M5S più tiepido, assimilabile però più a quello dell’elettorato PD che non a quello di centrodestra. Con una certa cautela, è possibile affermare che, mentre l’elettorato del Pd è abbastanza contiguo all’area di centro, l’elettorato M5S è mediamente prossimo al centrosinistra.