Elezioni 2018: candidati Camera e Senato, gli esclusi eccellenti

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Elezioni 2018: candidati Camera e Senato, gli esclusi eccellenti

Di sicuro, per queste elezioni 2018, c’è davvero poco; soprattutto non sappiamo se, ad urne chiuse, il nuovo Parlamento riuscirà ad esprimere una maggioranza a sostegno di un nuovo governo. Vediamo in campo protagonisti vecchi e nuovi della politica, pronti a giocarsi la partita, nonostante per qualcuno quel 3% è forse ancora troppo lontano.

Di sicuro c’è però l’addio alla politica – o l’arrivederci – di alcuni protagonisti della XVII legislatura; vecchi o giovani inquilini dei palazzi istituzionali che hanno deciso, per vari motivi, di interrompere un percorso o prendersi una pausa da esso. O che in pausa sono stati messi forzatamente dal proprio partito, che non li ha ricandidati. Vediamo di chi si tratta.

Elezioni 2018, chi non rivedremo in Parlamento

Tutto è iniziato con gli annunci di due personalità importanti per i partiti di cui fanno parte, uno dalla maggioranza e l’altro dall’opposizione: Angelino Alfano e Alessandro Di Battista. Il primo, ex fedelissimo di Berlusconi, leader di Alternativa popolare e con una carriera svolta nella direzione di diversi dicasteri, ha deciso spontaneamente di non ricandidarsi; come anche il secondo, tra i più importanti esponenti del moVimento politico che è sbarcato in Parlamento solo nel 2013. Il “Dibba”, nel frattempo, è diventato padre e ha deciso di concentrarsi sulla famiglia.

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A non ricandidarsi anche due grandi donne dell’area dem,  Anna Finocchiaro e Rosy Bindi; la prima era recentemente stata membro del governo Gentiloni come ministro dei Rapporti con il Parlamento, mentre la seconda è dal 2013 presidente della Commissione parlamentare antimafia. Ma la Finocchiaro non è l’unica della squadra uscente di palazzo Chigi a non rinnovare l’impegno politico: non si ricandideranno nemmeno il ministro del Lavoro Giuliano Poletti e l’ex vertice della Pubblica Istruzione Stefania Giannini. “Non ci sono le condizioni per una ricandidatura” nemmeno per Daniele Capezzone, come da lui stesso spiegato; l’ex segretario dei radicali, poi passato a tutt’altra “sponda” politica confluendo nei fittiani e, quindi, in Direzione Italia, non lo rivedremo in questo Parlamento. Come nemmeno Carlo Giovanardi, Antonio Razzi, Martino, Colucci, Vannino Chiti, Sposetti, Lanzillotta; e, infine, un definitivo addio alle scene della politica arriva da Gabriele Albertini, ex sindaco di Milano, eurodeputato e senatore uscente.

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