Dopo che Roberto Maroni è stato raggiunto proprio ieri da un avviso di garanzia, un altro dei leader del centrodestra, Denis Verdini, viene rinviato a giudizio. L’ex coordinatore nazionale (uno dei tre) del Popolo delle Libertà ed attualmente senatore di Forza Italia proviene dal mondo bancario. In merito all’inchiesta sul Credito Cooperativo di Campi Bisenzio (Comune alle porte di Firenze), che ha diretto per due decadi (fino al 2010), Verdini è stato rinviato a giudizio.
Ecco i capi di accusa: associazione a delinquere, in solido coi membri del cda ed i sindaci revisori, bancarotta, truffa ai danno dello Stato, parecchie fatturazioni per operazioni inesistenti (esempio pagamenti di consulenze a quanto pare inventate), finanziamento illecito ai partiti e tanto tanto altro. La banca guidata da Verdini, secondo i pm, avrebbe elargito somme di denaro – sottraendole alle finalità della banca – a persone giuridiche e fisiche vicine, ad esempio alla società di costruzioni Btp di Riccardo Fusi e Roberto Bartolomei (rinviati a giudizio pure loro).
L’inchiesta, che è nata dalla grande investigazione sulla Protezione Civile e sul G8 di L’Aquila, coinvolge anche Marcello Dell’Utri, che rientra tra gli indagati per concorso in bancarotta. Tuttavia la sua posizione dovrà essere aggiornata dopo l’eventuale estradizione suppletiva: per lui vi sarà una nuova udienza il 18 settembre. Molti gli indagati: 69. Di questi ben 47 rinviati a giudizio. I prosciolti sono stati quasi ed esclusivamente i beneficiari della banca in quanto, secondo il giudice, non consapevoli di sconquassare l’istituto guidato da Verdini.