Elezioni 4 marzo 2018: Ghedini premier, Berlusconi valuta l’ipotesi. Sfuma Tajani

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Elezioni 4 marzo 2018: Ghedini premier, Berlusconi valuta l’ipotesi. Sfuma Tajani

Le elezioni del 4 marzo si avvicinano e ci si continua a porre domande circa chi sarà il candidato premier  per la coalizione di centrodestra. Fin dal principio, con il ritorno di Silvio Berlusconi in “sella” a Forza Italia, sapevamo che la candidabilità dell’ex Cav fosse bloccata dalla pronuncia della Corte di Strasburgo; quindi, fino a sentenza contraria, non potrà fare il premier. Ma allora, se le cose dovessero andare come il leader azzurro prevede, e cioè che il centrodestra avrà i numeri per governare, chi capitanerà la nuova squadra di palazzo Chigi?

Elezioni 4 marzo, Minzolini e il toto-premier

A fornire sottobanco qualche informazione in merito – dopo giorno di ipotesi varie ed eventuali – è stato l’ex senatore azzurro Augusto Minzolini. L’ex direttore del Tg1, che questa volta tornerà al vecchio mestiere di giornalista, ha infatti scritto un articolo su Il Giornale firmandosi con lo pseudonimo di Yoda e sbilanciandosi in qualche apertura su chi sarà il premier designato dal padron di Forza Italia.

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Chiaramente la regola vuole che sarà il risultato ad urne chiuse a “fare” il premier; ma, come afferma proprio Minzolini,  l’obiettivo prioritario nella scelta del prossimo presidente del Consiglio sarà quello di “preservare un equilibrio politico che si basi sulla centralità di Forza Italia e dei moderati nel centrodestra. Anche nel rapporto con la Lega“. Passando poi dal generale al particolare, Minzolini passa in rassegna qualche nome. Il primo, già finito tempo fa tra i papabili, è quello di “un signore alto e smilzo, se si guarderà alla compattezza della coalizione”; parliamo cioè di Nicolò Ghedini.

D’altronde lo storico avvocato di Berlusconi è, al momento, l’uomo più in vista all’interno di Forza Italia; accanto a lui, come seconda ipotesi, il giornalista mette Antonio Tajani (“un altro più tarchiato e basso se si starà più attenti all’Europa”) e poi Gianni Letta (“che piace tanto, ma proprio tanto, anche lassù sul Colle”). Diciamo che fra i tre nomi quello che andrebbe a genio anche alla Lega di Matteo Salvini è proprio Ghedini; un uomo che, al contrario degli altri, rifiuterebbe le larghe intese, tanto odiate e temute dal segretario del Carroccio.

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