Rinnovo contratto sanità: incontro all’Aran, i possibili scenari in vista.
Dopo statali, forze armate e scuola all’appello manca ancora il rinnovo contratto sanità e quello degli enti locali. Per quanto riguarda il comparto sanitario, l’Aran ha convocato le organizzazioni sindacali per martedì 20 febbraio. L’obiettivo da parte del Governo è quello di chiudere la questione prima dell’election day del 4 marzo. Su questo punto i sindacati si sono però divisi. C’è chi lo vede come un passo in avanti nelle trattative. Chi invece ritiene siano convocazioni lampo da trattativa mordi e fuggi con ultimatum annessi. Quali sono gli scenari possibili sul rinnovo contratto sanità? Le direzioni probabili sono due. Firma del contratto la prossima settimana. Oppure trattativa a oltranza. Tutto dipenderà dagli umori delle sigle sindacali.
Rinnovo contratto sanità: arriva la convocazione dell’Aran, Cgil positiva
La convocazione dei sindacati da parte dell’Aran è stata spiegata dal segretario nazionale di Fp Cgil, Andrea Filippi, all’Ansa. Nella nota si legge che la convocazione è stata prefissata per martedì 20 febbraio alle ore 10. Per quel giorno, “le organizzazioni sindacali della dirigenza medica veterinaria e sanitaria” sono dunque state convocate “per aprire il tavolo delle trattative finalizzato al rinnovo del contratto nazionale di categoria”.
Per via della convocazione, “vengono meno i presupposti per lo sciopero programmato per il 23 febbraio”. Si trattava di uno sciopero generale che avrebbe escluso dall’attività per 24 ore i servizi medici e infermieristici in tutto il Paese. La Cgil ha accolto positivamente l’annuncio. “Un primo passo in avanti che ci consente di esercitare finalmente l’apertura della contrattazione, senza pesare su cittadini e lavoratori”. La riflessione della Cgil a riguardo sarà portata alla Intersindacale Medica oggi venerdì 15 febbraio, alla quale spetterà poi l’ultima parola. Filippi ha accolto con ottimismo il fatto “che al tavolo del 20 siano state convocate anche le Regioni”, da cui ci si attende maggiore “chiarezza sulle risorse economiche”.
Rinnovo contratto sanità: la reazione degli altri sindacati
Non tutti però sono d’accordo con la Cgil. Forte la posizione di AAROI-EMAC. Per gli anestesisti rianimatori il clima di campagna elettorale ha visto la sanità come argomento tabù, almeno fino alla convocazione dello sciopero del 23 febbraio. Tuttavia è stato fatto un passo all’indietro negli ultimi giorni, “a seguito del malcontento montante dei professionisti sanitari”, infatti, il comparto è tornato “al centro di promesse multilaterali giocate al rialzo”.
Per AAROI-EMAC si tratta però di mera strumentalizzazione politica, come riferito in una nota sul proprio sito. “Riteniamo evidente la strumentalizzazione politica, grazie alla quale avvengono convocazioni-lampo, prive di reali trattative, improntate a un ‘prendere o lasciare’; che si connota come l’ennesima distruzione di trattative sindacali ridotte completamente a informazioni, come denunciato anche da alcune organizzazioni sindacali infermieristiche”.
All’associazione, lo “sblocco casuale” a pochi giorni dal voto non va giù. “Non ci stupiremo affatto di qualche ritiro da una protesta che oggi rischia di diventare scomoda soprattutto per il Governo uscente; in favore del quale qualche organizzazione sindacale si appresta a far da stampella per la riconferma elettorale dei suoi esponenti”. Strategie queste per le quali non sono ben chiari i meccanismi di tutela dei lavoratori che quelle stesse organizzazioni rappresentano.
Pertanto, conclude il comunicato, “a meno che il 20 febbraio non siano proposte condizioni minime per iniziare un confronto, per quanto ci riguarda il 23 febbraio ci sarà sciopero”. Perché AAROI-EMAC non crede a uno scenario di apertura nei riguardi di un confronto attivo e costruttivo.
Come di consueto, vi terremo aggiornati sugli sviluppi della situazione e sugli scenari che andranno a verificarsi.