Pensioni novità 2018: Ape social, assegni fermi e domande in bilico
Pensioni novità 2018: Ape social, assegni fermi e domande in bilico.
Ape social e Ape volontario: le principali novità 2018 sulle pensioni, almeno per quanto riguarda il loro avvio. Mentre l’Ape volontaria comincia a riscuotere successo, grazie anche al simulatore di calcolo messo a disposizione dall’Inps, l’Ape social va incontro a qualche piccolo problema. In particolare riferendosi alla concretizzazione dei primi assegni pensionistici per tutti i soggetti che hanno visto accolta la domanda. Ma anche alle 4 nuove categorie di lavori gravosi, per le cui domande mancano ancora le indicazioni legislative di riferimento.
Pensioni novità 2018: qualche problema per Ape social
Come riporta Repubblica, con dati aggiornati al 5 febbraio, la metà delle domande accolte non è stata ancora retribuita. Ciò significa che circa 14 mila persone stanno ancora aspettando il primo assegno relativo all’anticipo pensionistico. In totale le domande sono state comunque 28 mila, che vanno ad aggiungersi alle 85 mila totali presentate lo scorso anno.
L’altro problema riguarda le nuove 4 categorie di lavori gravosi inserite tra i beneficiari dell’anticipo pensionistico. Sotto questo aspetto, Tito Boeri ha chiarito come si debbano attendere le indicazioni legislative in proposito. Una volta che queste saranno diffuse ufficialmente, allora i soggetti appartenenti alle nuove categorie di lavori gravosi potranno inviare nuovamente le domande. Chi ha timore di possibili mensilità saltate, può stare tranquillo. Il presidente dell’Inps ha infatti rassicurato tutti sul fatto che “i pagamenti saranno retrodatati”.
Pensioni novità 2018: Ape volontaria, un successo
Per un’Ape (social) rallentata, ce n’è un’altra (volontaria) che sta riscuotendo successo. Dopo due giorni dalla presentazione della misura da parte di Tito Boeri, l’Inps ha reso noto come sullo strumento messo a disposizione dall’istituto siano state effettuate più di 90 mila simulazioni. In 24 ore invece sono state all’incirca 65 mila le simulazioni effettuate, mentre le domande di certificazione presentate per avere diritto alla prestazione sono già arrivate a 1.350.
Tito Boeri ha rammentato che per il 2018 la platea di soggetti interessati ammonta a circa 300 mila persone; mentre a partire dal 2019 saranno 115 mila persone in più a poter beneficiare dello strumento.