Sondaggi elettorali Demos: cresce centrodestra, calo PD
Sondaggi elettorali Demos: cresce centrodestra, calo PD.
Secondo l’ultimo sondaggio elettorale Demos effettuato per La Repubblica, il centrodestra incrementa i propri consensi, trainata soprattutto da Forza Italia e Lega. Movimento 5 Stelle e Partito Democratico in ribasso rispetto ai valori registrati a gennaio 2018. La rilevazione risulta interessante perché si sofferma anche su altri aspetti, come l’apprezzamento degli elettori nei confronti del governo Gentiloni; i leader politici più apprezzati; le previsioni su quello che uscirà dalle urne il prossimo 4 marzo; il tracciamento degli elettori indecisi; l’analisi sui fatti di Macerata (ovvero, l’offensiva di Luca Traini). E infine un giudizio su Benito Mussolini, sulla scia dei timori di una parte degli italiani su un eventuale ritorno del fascismo. Procediamo con ordine, iniziando dalle intenzioni di voto degli elettori e sondando le differenze di percentuali rispetto ai mesi scorsi.
Sondaggi elettorali Demos: cresce Centrodestra, crollo PD
Attualmente quale partito riscuote maggiori consensi alla Camera? Il Movimento 5 Stelle resta sempre il primo partito politico italiano, ma è calato di 0,9 punti percentuali negli ultimi 2 mesi complessivamente (era al 28,7% a dicembre e al 28% a gennaio). Attualmente secondo Demos & Pi si attesta al 27,8%. Queste perdite non sono state certamente recuperate dal Partito Democratico, che invece risulta in caduta libera, visto l’attuale 21,9% di preferenze. Ovvero 1,1% in meno rispetto a gennaio 2018, e perfino 3,1 punti percentuali più basso rispetto alla rilevazione di dicembre 2017. Il valore registrato alle elezioni europee 2014 (40,8%) è stato praticamente dimezzato. Diverso il discorso per +Europa, che continua a guadagnare consensi, salendo al 3,5% (+0,7% rispetto a gennaio).
Discorso differente per la coalizione di centrodestra, trainata soprattutto da Forza Italia (16,3%, a mezzo punto percentuale di distanza dai risultati delle Europee 2014) e Lega (13,2%, +0,4% rispetto al mese scorso, e +7% rispetto al 2014). Il calo di Fratelli d’Italia (-0,4%, al 4,8%), non fa perdere punti alla coalizione.
Cala anche Liberi e Uguali, visto che in un mese perde lo 0,8%, attestandosi a quota 6,1%.
Demos precisa infine che chi non ha risposto o ha decretato la propria astensione al voto corrisponde al 34% degli intervistati.
Sondaggi elettorali Demos: giudizio su Governo e leader più apprezzati
Crescono a febbraio 2018 i giudizi positivi sul governo Gentiloni (45%), caldeggiato ampiamente dagli elettori di PD e Liberi e Uguali; di contro ostracizzato da Lega e M5S. Dati alla mano, a febbraio 2018 la valutazione sul governo è ampiamente positiva, incassando il 3% di favore in più rispetto a gennaio 2018. E superando per la prima volta la percentuale dei consensi nei confronti del governo Renzi (44% a ottobre 2016). Sotto questo aspetto c’è comunque da segnalare il 47% di chi si è astenuto o si è definito incerto nel fornire una risposta.
Il dato di cui sopra trova conferma se ci si focalizza sui leader più apprezzati. In tal senso è ancora Paolo Gentiloni sul gradino più alto del podio, con il 47% delle preferenze, comunque l’1% in meno rispetto a gennaio. Stabile al secondo posto Emma Bonino (42%), mentre Luigi Di Maio perde 2 punti percentuali attestandosi al 36% delle preferenze. Più in basso troviamo Matteo Salvini (-1%, al 33%), Matteo Renzi (stabile al 31%) e Giorgia Meloni (-1%, al 31%). Ad acquistare preferenze è invece Pietro Grasso (+1%, al 31%), mentre Silvio Berlusconi cala di 3 punti percentuali al 28%).
Sondaggi elettorali Demos: previsioni di voto e indecisi
Come sono mutate le previsioni degli elettori sugli scenari post 4 marzo mutano a febbraio 2018? La maggioranza del campione intervistato ritiene che a vincere sarà la coalizione di centrodestra. La pensa così il 25% del campione (+3% rispetto a gennaio). Cala invece la previsione di una eventuale vittoria M5S (-3%, al 17%). La vittoria del PD e della coalizione di centrosinistra è l’ipotesi meno papabile, visto che risulta stabile al 7% da ormai 3 mesi. Si riduce invece la possibilità che alla fine non ci sia nessun risultato chiaro e possa essere necessaria la formazione di una grande coalizione.
A questo scenario ci crede il 20% del campione intervistato, 5 punti percentuali in meno rispetto alle indicazioni di gennaio. Tuttavia, qualora questa ipotesi possa verificarsi, per il 53% degli elettori bisognerebbe tornare subito al voto (+3% rispetto a gennaio). Mentre solo il 20% pensa a un governo di larghe intese (-6%). Infine, il 15% sarebbe favorevole alla formazione di un governo tecnico (+1%).
Diminuisce invece il numero degli indecisi rispetto al mese scorso, con una variazione percentuale di 3 punti. Il 53% dichiara infatti di aver deciso, mentre il 45% è ancora incerto su chi votare (-2% rispetto al mese scorso).
Sondaggi elettorali Demos: il giudizio degli elettori su Traini e Mussolini
Demos & Pi ha interrogato il campione anche sui fatti di Macerata, ovvero sull’offensiva di Luca Traini. E ha fatto anche un tuffo nel passato, domandando un giudizio su Benito Mussolini. Per quanto riguarda la rilevazione su Macerata, il 73% è d’accordo nell’affermare che si tratta di un atto criminoso e basta. La pensa così la maggioranza degli elettori PD, FdI e altri di centrodestra. Solo il 53% degli elettori della Lega è invece d’accordo con questa opinione. Il 12% invece pensa che sia stato un atto gravissimo, ma che i neri siano comunque troppi. A pensarla così sono in primis gli elettori di Forza Italia e Lega. L’11% ritiene invece che Luca Traini abbia fatto quello che molti vorrebbero fare. Ad affermare questa opinione è il 31% di chi voterà Lega.
Infine, il sondaggio elettorale Demos si conclude con la richiesta di un giudizio su Benito Mussolini. Il 60% ha dato una valutazione negativa o molto negativa, mentre solo il 19% ha dato un giudizio positivo (15%) o molto positivo (4%).
Nota metodologica
Il sondaggio elettorale Demos & Pi condotto per La Repubblica è stato condotto tra il 12 e il 14 febbraio 2018 da Demetra con metodo Mixed Mode (Cati-Cami-Cawi). Il campione nazionale intervistato è rappresentato da 1.014 persone. Ed è rappresentativo per i caratteri socio-demografici e la distribuzione territoriale della popolazione italiana maggiorenne, con margine di errore segnalato al 3,1%.