Libri consigliati: “La lunga vita di Marianna Ucrìa” di Dacia Maraini

Pubblicato il 18 Febbraio 2018 alle 11:00 Autore: Megghi Pucciarelli
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Libri consigliati: “La lunga vita di Marianna Ucrìa” di Dacia Maraini

Dacia Maraini è stata una delle più importanti scrittrici del Novecento. Fu a lungo compagna di Aldo Moravia ed è vissuta per lungo tempo in Giappone quando era bambina; la scrittrice nelle sue storie si focalizza perlopiù sulle figure femminili e sulle loro psicologie ma inserendo sempre la sua indagine in un quadro storico approfondito e ben analizzato.

Oltre alla narrativa si è dedicata anche al teatro e al giornalismo, scrivendo sulla rivista letteraria da lei fondata “Tempo della letteratura”. Siamo quindi di fronte ad un’autrice poliedrica: con il suo stile chiaro e realistico ha approfondito temi  molteplici. La condizione sociale della donna, l’infanzia, il riscatto dei reietti, la documentazione storica sono solo alcuni dei temi approfonditi nella sua produzione.

I romanzi più famosi di Dacia Maraini sono “Memorie di una ladra” (1972); “Bagheria” (1993) e “La lunga vita di Marianna Ucrìa” (1990). Con quest’ultimo romanzo l’autrice ha vinto il prestigioso Premio Campiello: approfondiamo di seguito la trama del libro.

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Libri consigliati: “La lunga vita di Marianna Ucrìa” di Dacia Maraini. La trama

Marianna è figlia di una grande e importante famiglia palermitana della metà del Settecento. Intorno a lei ci sono le regole da seguire, il clima cupo e contraddittorio della Sicilia settecentesca, le impiccagioni e i matrimoni di interesse. Una realtà totalmente diversa da quella che potremmo immaginare nell’Età dei Lumi. Ma Marianna Ucrìa ha qualcosa di speciale: è sordomuta, lo è da quando era una bambina e comunica con bigliettini. Nonostante il suo handicap, Marianna è una donna sensibile e appassionata di letture illuministe e filosofiche. Le fasi del libro vengono scandite dal passare del tempo e quindi dalla crescita, fisiologica e psicologica, di Marianna Ucrìa. A 13 anni la ragazza viene data in moglie a suo zio Pietro anche se lei non è d’accordo. Infatti i due non hanno niente in comune e il divario d’età è enorme. Si trova immersa nel ruolo di moglie e di madre improvvisamente e senza volerlo. L’unica via di scampo, di soddisfazione e di vero amore è Saro, un giovane contadino: l’amore per lui sarà anche fonte di inquietudine. Marianna sa, infatti, che il suo amore è qualcosa di sbagliato per la società dell’epoca e per la sua famiglia.

Megghi Pucciarelli

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