I 7.500 emendamenti alla riforma costituzionale depositati ieri al Senato sono il simbolo di una guerra che avrà strascichi molto lunghi e dagli effetti imprevedibili. Silvio Berlusconi, angustiato dalle vicende giudiziarie, è consapevole che una buona fetta del partito è contraria al Patto del Nazareno. E durante la riunione tenutasi ieri nella sede di piazza San Lorenzo in Lucina, i ribelli azzurri hanno fatto sentire la propria voce criticando apertamente la linea indicata dal loro leader. Sintomo che qualcosa in Forza Italia sta cambiando. Non è un caso infatti che 1.000 dei 7.500 emendamenti presentati ieri siano a firma di Forza Italia e Gal. Il malcontento è diffuso. Nessuno vuole morire renziano pena la fine del centrodestra. La presidente di Fratelli d’Italia- Alleanza Nazionale, Giorgia Meloni ha già suonato il de profundis: “Al momento io penso che il centro-destra non esista, penso che non esista nella misura in cui buona parte di quello che era il centro-destra di fatto sta facendo cose assolutamente incompatibili con le idee e i valori del centro-destra, compreso sostenere queste riforme. Io non penso che si possa riunificare il centrodestra, penso che si debba rifondare il centrodestra. Io non intendo mettermi a tavolino e fare una fusione a freddo, su non ho capito che cosa, perchè io non condivido quasi più niente”. Intanto nel M5S cominciano a fregarsi le mani sperando in un’implosione di Forza Italia che avrebbe conseguenze pesanti anche sul patto siglato tra Renzi e Berlusconi. E La Cosa, la web tv dei Cinque Stelle, immagina già un governo Pd-M5S. “Vi farebbe tanto schifo un Di Maio al posto di Alfano?”.