Politiche 2018: i temi meno trattati dai partiti per le elezioni, quali sono
Politiche 2018: i temi meno trattati dai partiti per le elezioni
Tasse, sicurezza e pensioni poi Europa, soldi alle famiglie e lavoro; sembrano essere questi i temi centrali della campagna elettorale. D’altra parte, mentre il 4 marzo si avvicina, comincia a diventare evidente la riluttanza delle forze politiche a trattare altri argomenti, altrettanto importanti per le sorti del paese. Spicca, a tal proposito, la pressoché totale assenza dal dibattito della politica estera. In pratica, l’unico a prendere di petto l’argomento è stato Luigi Di Maio davanti agli studenti della Link Campus University di Roma. Detto ciò, il programma dei 5 stelle, come tutti gli altri, sulla tematica non va oltre l’approssimazione.
Politiche 2018: i temi meno trattati dai partiti per le elezioni
Poco o per niente si sta parlando anche di Mezzogiorno; ciò nonostante il fatto che gran parte della battaglia elettorale si svolgerà nei collegi del Sud. Di silenzio sulla “Questione Meridionale” ha parlato tra gli altri anche Francesco Maria Tedesco, docente di Filosofia del Diritto e della Politica a Camerino.
Inoltre da più parti si segnala molta, troppa, vaghezza sulle tematiche ambientali. In generale, le proposte sull’ambiente appaiono interessanti; tuttavia, si sovrappongono così tanto in alcuni punti da far sorgere il sospetto che si tratti soltanto di slogan. Altro argomento assente dalla campagna elettorale: l’innovazione; nei programmi giusto qualche parola (Smart city, rete 5G, etc.) che, però, non ha mai raggiunto il livello del dibattito a parte qualche proclama (il “tassiamo i robot” di Salvini). Trascurabile per i partiti, almeno a sentire gli esperti, è stata anche la tematica della ricerca scientifica.
Tabù appare anche il tema della giustizia preso nel suo complesso; il confronto tra le ricette delle varie forze politiche riguardo contrasto alla corruzione e giustizia più veloce è finora mancato. In ultima analisi, si continua a schivare con cura il vero e proprio «elefante nella stanza» di questa tornata: la legge elettorale.