Assegni familiari 2018: importo rivalutato e domanda per parenti a carico

Assegni familiari 2018: importo rivalutato

Assegni familiari 2018: importo rivalutato e domanda per parenti a carico.

Con un comunicato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Politiche della Famiglia, ha stabilito una rivalutazione dell’importo legato agli assegni familiari 2018. Si tratta degli importi delle prestazioni a carico dei Comuni riconosciute dall’articolo 65 della Legge 448/1998. L’importo è stato rivalutato in base alla variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati.

Assegni familiari 2018: cosa dice l’art. 65 della Legge 448/1998

Spulciando nello specifico articolo della Legge n. 448/1998, si legge che a decorrere dal 1° gennaio 1999, viene concesso un assegno per 13 mensilità ai nuclei familiari composti da cittadini italiani residenti, con 3 o più figli under 18, con risorse economiche inferiore allo specifico valore Isee dell’anno in corso. Nel comma 2 si legge che l’assegno viene erogato dai Comuni, i quali sono chiamati a diffonderne la disponibilità tramite pubbliche affissioni nei territori comunali. L’assegno può essere erogato previa apposita domanda. Inoltre, ai fini del recente comunicato di Palazzo Chigi, si fa riferimento al comma 4, dove si legge.

Gli importi dell’assegno e dei requisiti economici di cui al presente articolo sono rivalutati annualmente sulla base della variazione dell’indice Istati dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati.

Assegni familiari 2018: importo rivalutato, il comunicato in Gazzetta

Con un comunicato ufficiale del 13 febbraio 2018 pubblicato in Gazzetta, Palazzo Chigi ha decretato la rivalutazione della misura e dei requisiti economici dell’assegno per il nucleo familiare numeroso e dell’assegno di maternità.

Nella nota si legge che la variazione dell’indice Istat nella media 2017 dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati da applicarsi nel 2018 è pari all’1,1%. Questo in base al comunicato ufficiale diffuso dall’Istat lo scorso 16 gennaio. Di conseguenza viene stabilito quanto segue.

L’assegno mensile per il nucleo familiare da corrispondere agli aventi diritto per l’anno 2018, se spettante nella misura intera, è pari a € 142,85; per le domande relative al medesimo anno, il valore dell’indicatore della situazione economica equivalente è pari a € 8.650,11.

L’importo annuo dell’assegno ammonta così a 1.857,05 euro (13 mensilità). Novità importanti anche per l’assegno di maternità.

L’assegno mensile di maternità da corrispondere agli aventi diritto per l’anno 2018, per le nascite, gli affidamenti preadottivi e le adozioni senza affidamento, se spettante nella misura intera, è pari a € 342,62. Per le domande relative al medesimo anno il valore dell’indicatore della situazione economica equivalente è pari a € 17.141,65.

L’importo annuo dell’assegno di maternità corrisponde così a 1.713,10 euro (5 mensilità).

Tutti i bonus del 2018 a sostegno della famiglia.

Assegni familiari 2018: domanda per parenti a carico

La prestazione risulta cumulabile con altri trattamenti riservati alle famiglie. Inoltre, gli importi percepiti non sono da considerarsi reddito ai fini fiscali e previdenziali. La domanda per avere accesso alla misura di sostegno dovrà essere presentata al proprio Comune di residenza entro il 31 gennaio dell’anno successivo a quello in cui è stata effettuata la richiesta. Bisognerà allegare e presentare la dichiarazione legata alla composizione del nucleo familiare e alla situazione economica dello stesso (Isee).

I soggetti richiedenti dovranno essere in possesso dei requisiti già al momento della presentazione della domanda. Una volta verificati i requisiti, il Comune dà mandato di pagamento all’Inps. E il soggetto richiedente viene avvisato tramite apposita comunicazione. L’Inps provvede poi al pagamento dell’assegno con cadenza semestrale posticipata (entro il 15 luglio ed entro il 15 fennaio). I dati relativi al mandato di pagamento devono essere ricevuti minimo 45 giorni prima della scadenza del semestre. Infine, spetteranno al Comune i controlli e gli eventuali provvedimenti di revoca.

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