Potere al Popolo: programma e candidati per le elezioni politiche, chi sono
Una sinistra di lotta fatta di donne e uomini che intendono costruire “una vera democrazia e ridare Potere al Popolo“. Ecco qual è in sintesi l’obiettivo della lista che si presenta alle elezioni politiche del 4 marzo per spostare a sinistra l’asse delle politiche nazionali. La soglia minima è pari al 3% ma Potere al Popolo intende stimolare prima di tutto l’attenzione intorno a temi che reputa cruciali per il Paese. Temi sui quali i suoi esponenti non hanno alcuna intenzione di abbassare la guardia.
Chi sostiene Potere al Popolo
Candidato di punta di Potere al Popolo, la formazione che riunisce la galassia di movimenti ed una parte della sinistra cosiddetta radicale, è il sindacalista Giorgio Cremaschi. Oltre all’ex esponente della Fiom c’è anche il segretario di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo. Insieme a tanti altri candidate e candidati di cui è possibile consultare qui l’elenco completo. Un altro nome da accostare a Potere al Popolo è quello dell’allenatore Renzo Ulivieri, questa volta alla voce sostenitori. Come anche Haidi Giuliani madre di Carlo Giuliani il cui nome rimanda ai tragici eventi del G8 di Genova del 2001. Ad animare Potere al Popolo ci sono anche gli attivisti di Je so’ pazzo/ex OPG gruppo attivo nel quartiere Materdei di Napoli.
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Programma Potere al Popolo: tra punti chiave addio alla NATO
Il programma di Potere al Popolo si potrebbe definire di sinistra-sinistra, alternativo rispetto a proposte come quella di Liberi e Uguali rappresentata da Pietro Grasso. Tra i primi punti del programma di Potere al Popolo c’è la difesa ed il rilancio della Costituzionale nata dalla Resistenza. Subito dopo si propone la rottura dei trattati dell’Unione Europea, disarmo e addio alla Nato e rescissione di tutti i trattati militari. Punti illustrati durante un’intervista rilasciata a Termometro Politico dalla portavoce Viola Carofalo.
Programma Potere al Popolo: via Jobs Act e Buona Scuola
Sul fronte delle politiche nazionali si punta a cancellare: Jobs Act, riforma Fornero sul lavoro, riforma Fornero, la Buona Scuola. Si intende investire in cultura (1% del PIL) ed istituire il reddito minimo garantito. Inoltre mettere a disposizione 1.000.000 di alloggi sociali in 10 anni, attraverso il prioritario riutilizzo del patrimonio esistente. E sul fronte dei diritti è previsto di estendere diritti sociali ai migranti con accoglienza per i richiedenti asilo. Tra i punti salienti del programma vi è infine la depenalizzazione di una serie di reati ereditati dall’ordinamento fascista del Codice Rocco. E l’amnistia per i reati legati alle lotte sociali, sindacali e ambientali.