Elezioni 4 marzo 2018: programmi per i giovani su lavoro, scuola e pensioni

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Elezioni 4 marzo 2018: programmi per i giovani su lavoro, scuola e pensioni

Il prossimo 4 marzo 2018 alle elezioni politiche circa 500 mila ragazzi si recheranno per la prima volta alle urne; ma cosa hanno da offrire ai giovani i nuovi programmi elettorali? L’agenzia Dire, nel valutare le nuove proposte dei partiti, ha operato un confronto proprio fra i programmi, andando ad intercettare quelli che hanno inserito maggiori iniziative nei confronti delle nuove generazioni.

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Elezioni 4 marzo, le proposte dei dem

Il Partito democratico messo a punto nel suo programma delle proposte per i giovani, di cui le più rilevanti sono senza dubbio quelle sul reddito di emancipazione e il servizio civile. La prima è un’iniziativa con l’obiettivo di facilitare i giovani a lasciare la casa dei genitori prima dei 30 anni; per questi sono infatti previste delle detrazioni di 150 euro ogni mese – fino ad un massimo di 30mila euro di reddito. La seconda invece mette in previsione lo svolgimento di un servizio civile, della durata di un mese, per riavvicinare i ragazzi all’educazione civica.

Importantissimo anche l’obiettivo che si è posto il partito guidato da Matteo Renzi circa la disoccupazione giovanile, e cioè di portarla sotto il 20%. Altri punti in programma per le new generations riguardano poi una pensione di garanzia; agevolazioni per l’ingresso nel mercato agricolo; l’affermazione dei principi della Children Union; l’assunzione di 100mila ricercatori universitari di tipo b; l’aumento del tempo pieno al Sud; la previsione di legge quadro sullo sport per rafforzare il binomio sport-scuola.

Elezioni 4 marzo, le proposte pentastellate

Anche il M5s ha messo a punto un programma elettorale in cui non mancano proposte per ragazzi e ragazze; quelle di maggior rilievo – e con elementi di novità – riguardano l’abbassamento dell’età per recarsi alle urne, sia come votante (16 anni) che come candidato, e la creazione di una piattaforma nazionale di libri scolastici nazionali. Ma non solo: i cinque stelle prevedono una mappatura digitale anche per trovare spazi – pubblici e privati – da adibire a luoghi educativi in cui i ragazzi siano immersi in realtà, appunto, esterne alla sede scolastica.

Le altre proposte grilline poi riguardano canoni di affitto ad hoc per terreni demaniali usufruibili da giovani coltivatori; l’abbassamento del numero di alunni per classe, soprattutto se c’è un disabile; l’eliminazione dell’alternanza scuola-lavoro e la sua sostituzione con percorsi formativi più ampi; l’abrogazione della legge sulla buona scuola; l’introduzione di stage e laboratori obbligatori per i percorsi che ad oggi non li prevedono; l’estensione della no-tax area per le università; la creazione di un dottorato industriale da fare all’interno delle imprese; la promozione di tirocini ed altre attività sul territorio.

Elezioni 4 marzo, le proposte del centrodestra

Per quanto riguarda le proposte per i giovani del centrodestra, sia Forza Italia che la Lega hanno condiviso alcuni punti programmatici fondamentali; si tratta di concentrarsi principalmente sulle giovani madri, dando loro maggiori tutele, come sui ragazzi, cercando di garantirne la piena occupazione.

Questa verrebbe incentivata con l’aumento di percorsi di formazione e stage; come anche i 5 stelle, anche da questa parte dello schieramento politico c’è la volontà, se non di eliminare, di correggere alcune storture della legge sulla buona scuola. Negli altri punti poi troviamo l’azzeramento progressivo del precariato; il sostegno all’associazionismo sportivo come strumento di crescita sociale; il rilancio dell’università italiana.

Elezioni 4 marzo, le proposte di Liberi e Uguali

E’ ben noto che fra le principali proposte contenute nel programma elettorale di LeU, nuova formazione politica guidata da Pietro Grasso, ci sia quella sulla gratuità dell’intero percorso formativo dei giovani. Il presidente del Senato ha parlato, addirittura, di introduzione del reddito di formazione; esso viene concepito come forma di evoluzione e completamento delle politiche per il diritto allo studio.

A seguire LeU chiede – come anche altre forze politiche avversarie – di cancellare la legge 107 sulla buona scuola; di rendere volontaria l’alternanza scuola-lavoro; l’abolizione delle rette delle mense scolastiche e degli altri contributi chiesti alle famiglie; l’estensione dell’obbligo scolastico dall’ultimo anno della scuola per l’infanzia fino all’ultimo di quella secondaria di secondo grado; l’abolizione delle tasse universitarie e la creazione di nuovi strumenti di sostegno (borse di studio, residenze per gli aventi diritto).

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