Elezioni politiche 2018: chi vincerà? Previsioni social al via, come funziona.
Con il blackout sui sondaggi elettorali, l’esito delle elezioni politiche 2018 risulta ancora incerto sotto alcuni aspetti. La domanda è sempre la seguente: chi vincerà le prossime elezioni del 4 marzo? Archiviati i sondaggi è tempo di prendere le informazioni – e interpretarle criticamente – dai social network. Dal confronto con i dati e dall’analisi degli stessi si possono comunque attuare alcune riflessioni. Grazie anche al contributo di software come Delfy, specializzato proprio nell’analisi dei Big Data. Si tratta di un programma made in Italy, visto che è stato sviluppato dalla società The World Post, improntata nel settore dello sviluppo software.
Elezioni politiche 2018: analisi social, come funzionano
Con lo stop ai sondaggi politici elettorali, le ultime due settimane saranno più o meno silenziose per quanto riguarda le previsioni sul 4 marzo. Ovviamente ci sono i sondaggi clandestini, da prendere con le dovute considerazioni, ma al di là di questo c’è ancora un altro modo per fare luce su questo blackout di rilevazioni. Come ad esempio guardare certi dati provenienti dai social network e dagli organi d’informazione. L’analisi e l’interpretazione critica di questi dati potrebbe quindi generare informazioni utili e importanti in merito alle previsioni del 4 marzo.
Il nome di Delfy è emblematico perché richiama all’oracolo di Delfi. Il software ha proprio la funzione di oracolo, in quanto aggrega dati pubblici, quindi alla portata di tutti, per capire cosa sta succedendo su un determinato tema o contesto.
Elezioni politiche 2018: un software per capire gli umori degli elettori
Il CEO di The World Post Paolo Bonetti ha illustrato chiaramente a Panorama il funzionamento del software, mostrando anche alcuni esempi. Con una panoramica di rilevazioni improntate su quanto detto nei social network, si può scoprire quante reazioni abbia suscitato una personalità politica rispetto a un’altra; o quale hashtag “politico” abbia generato maggior coinvolgimento.
Ovviamente si tratta di dati “superficiali”, in quanto arrivano a determinare le figure politiche più citate sui social; ma senza che il tasso di engagement si trasformi per forza in endorsement. Bisogna comunque incrociare i dati. Ad esempio, un post pubblicato su Facebook da parte di un politico può generare moltissime reazioni. Ma queste ultime possono essere di carattere positivo, negativo o neutro. La definizione di questo sentiment è dovuta grazie all’intelligenza artificiale, che Delfy utilizza nell’incrocio e nell’analisi dei dati. Uno strumento di questo tipo rimane importante anche per i politici, soprattutto per quelli che vogliono puntare a conquistare gli attuali indecisi. Monitorando gli interessi delle persone, si può analizzare la riflessione dell’opinione pubblica a riguardo.
Elezioni politiche 2018: scenario più chiaro dall’analisi dei dati
Come un qualsiasi strumento di analisi, la comparazione e la visualizzazione dei dati può essere presa tra determinati periodi di riferimento. A livello stretto di dati, si possono anche visualizzare le key correlate (i termini più usati dalle personalità politiche) a una parola chiave forte, come ad esempio può essere “immigrazione” o “disoccupazione”.
Tra le funzioni correlate all’intelligenza artificiale, spicca anche il riconoscimento delle immagini. E quindi può essere attuato per l’analisi dei comportamenti su un social prettamente fotografico come Instagram. L’analisi di un software di questo tipo non si sofferma solo su media online e social network, ma archivia anche le prime pagine dei giornali cartacei e i programmi televisivi, monitorando l’informazione anche su questi canali più tradizionali.
L’importanza di questo programma sta nell’interpretazione critica dei dati. Come rivela Bonetti, che prende a esempio un macrodato come l’auditel, il software non si limita a dire che un certo programma è andato bene. Ma anche perché è andato bene; quali sono stati i momenti più importanti; quali i temi che hanno suscitato maggior coinvolgimento. Questo si può fare su un programma televisivo, tanto quanto sulle elezioni politiche 2018. Nessuna previsione su chi vincerà le elezioni, ma un’analisi approfondita in positivo e in negativo dei temi che hanno più impattato sui singoli candidati. E quindi una riflessione più accurata di quello che sta accadendo, senza perdere troppo l’orientamento nello sconfinato oceano dei social e di internet in generale.