Elezioni 2018: risultati, le probabili mosse di Mattarella senza un vincitore

Pubblicato il 22 Febbraio 2018 alle 14:07 Autore: Giulia Angeletti
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Elezioni 2018: risultati, le probabili mosse di Mattarella senza un vincitore

Sempre più elementi lasciano pensare che ci sarà un bel da fare, a seguito di queste elezioni 2018, per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Sì perché gli ultimi sondaggi prevedono un risultato post-urne in cui nessuna delle forze politiche in campo riuscirà ad avere la maggioranza; e allora a districare una situazione complessa spetterà in parte al capo dello Stato. Il quale, insieme ai partiti del nuovo Parlamento, dovrà fare vari tentativi per dare al Paese un nuovo esecutivo.

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Elezioni 2018, il ruolo decisivo del Colle

Nonostante le diverse incertezze, di sicuro c’è che non si tornerà a votare nuovamente; almeno non in tempi brevi. Come spiega Lina Palmerini in un suo articolo su Il Sole 24 Ore, la nuova legge elettorale fa fare un passo (istituzionale) indietro, fino alla Prima Repubblica; quando “per gestire le crisi c’era bisogno di tempo”. Ce ne vuole ancora di più oggi, perché il Rosatellum ci fa dire addio – o chissà, arrivederci – ad una fase di bipolarismo per riportarci in logiche per lo più proporzionali. E’ questo il motivo per cui Sergio Mattarella – nel caso appunto di Camere senza maggioranza raggiunta – dovrà dare ascolto un po’ a tutte le forze politiche.

I partiti, da parte loro, dovranno certo trovare delle intese fra loro, che naturalmente dipenderanno dai nuovi equilibri usciti fuori dal voto; Mattarella, in questo, dovrà cercare di facilitarli senza privarli del loro ruolo politico. E’ questa una delle ragioni per cui un secondo premierato di Paolo Gentiloni – caldeggiato dal presidente emerito – non è forse la soluzione più adatta senza un rinnovato rapporto con il Parlamento. Già a seguito dell’elezione dei nuovi presidenti di Camera e Senato, quando l’attuale premier si dimetterà e inizieranno le consultazioni con il Colle, il capo di Stato avrà maggiori elementi per valutare la situazione. Di certo la poltrona di presidente del Consiglio dovrà andare a un esponente della maggioranza che avrà eletto i presidenti dei due Palazzi istituzionali; quindi, più che al primo partito, a chi potrà assicurare la tenuta di quella stessa maggioranza.

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L'autore: Giulia Angeletti

Giornalista pubblicista classe 1989, laureata in Scienze Politiche, "masterizzata" presso la Business School del Sole 24 Ore, attualmente è addetta stampa e redattrice per Termometro Politico. Affascinata dal mestiere più bello del mondo e frustrata dalla difficoltà di intraprendere più seriamente questa professione, pianifica numerosi "piani B" per poter sbarcare il lunario nel settore della comunicazione. Ama informarsi e leggere, odia avere poco tempo per farlo. Su Twitter è @GiuliaAngelett3
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