Elezioni Italia 2018: regionali, comunali e politiche. La mappa del voto
Le politiche del prossimo 4 marzo e le regionali di Lombardia e Lazio non sono gli unici appuntamenti elettorali del 2018. L’Italia quest’anno affronterà, infatti, almeno 5 domeniche elettorali. Quasi eguagliato il record del 2013 quando tra rinnovo del Parlamento e degli organi locali ce ne furono ben 6. Senza dimenticare che le urne rimasero aperte anche il lunedì mattina per le politiche.
Si comincia in Friuli Venezia Giulia il 29 aprile quando gli elettori saranno chiamati a eleggere il Presidente della Regione e il Consiglio Regionale. In questo caso – come in Sicilia, per esempio – non è previsto il turno di ballottaggio; chi prende più voti vince, insomma. Però, dovranno essere rinnovati anche 15 consigli comunali. Tra questi voteranno Udine e Sacile che avendo una popolazione superiore ai 15mila abitanti potrebbero tornare alle urne di nuovo il 13 maggio; nel momento in cui si rendesse necessario un turno di ballottaggio.
Elezioni Italia 2018: regionali, comunali e politiche. La mappa del voto
Poi, tra maggio e giugno, si apriranno le urne in quasi 800 comuni italiani sparsi da un capo all’altro dello stivale. Il comune più piccolo dove si voterà è Bergolo; un paesino di 48 abitanti in provincia di Cuneo. D’altra parte, saranno chiamati alle urne anche una ventina capoluoghi; Udine, come si diceva, ma anche Ancona, Siracusa, Catania, Messina, Vicenza e Brescia; tutti con più di 100mila abitanti. Si voterà anche Teramo ed Avellino, a Viterbo e Imperia; anche a Sondrio in Lombardia; a Barletta e Brindisi in Puglia. In Sicilia si vota anche a Trapani e Ragusa. A Pisa e Siena in Toscana. In totale, verranno rinnovati i consigli di quasi il 10% dei 7.955 comuni italiani. Quasi il 75% di questi è localizzato in regioni a statuto ordinario; 106 dei comuni coinvolti nella prossima tornata di amministrative hanno una popolazione superiore ai 15mila abitanti.