In corso l’incontro tra Pd e M5S, Renzi in disparte
“Il Pd ha chiesto di spostare alle 15.00 l’incontro #chefatica”. Il pentastellatoDi Maio annuncia così su Twitter il rinvio di un’ora, rispetto all’orario concordato, dell’incontro tra Pd e M5s. I democratici avrebbero chiesto di posticipare l’incontro. Non sono noti i motivi della richiesta. L’appuntamento era stato fissato per oggi pomeriggio alle 14.00 a Montecitorio.
Il Pd ha chiesto di spostare alle 15:00 l’incontro #chefatica
— Luigi Di Maio (@luigidimaio) 17 Luglio 2014
Le delegazioni del Partito Democratico e del Movimento Cinque Stelle sono pronte all’ennesimo faccia a faccia sulle riforme. Secondo round, sempre in diretta streaming, della lunga trattativa tra i dem e i pentastellati. L’obiettivo è chiudere l’accordo sulla riforma della legge elettorale, che dovrebbe consentire di superare il Porcellum e arrivare in aula con un testo che garantisca certezza della vittoria e governabilità al partito vincitore. Del resto, il premier era stato chiaro: “La legge elettorale per noi va approvata il prima possibile”, aveva scritto Renzi nella lettera aperta ai cinque stelle. Su questo punto PD e M5S, al momento, sembrano convergere.
I nodi da sciogliere restano, invece, immunità, preferenze e listini bloccati. Se i democratici, con in testa il segretario, si dicono disposti a trattare sull’immunità e riconoscono ai grillini “serietà” sul tema, meno aperti al confronto, invece, sembrano i cinque stelle. No alle preferenze e ai listini bloccati, questo il dictat del M5s. “Le preferenze sono tra i punti, adesso sono loro che devono dare risposte concrete. E poi, in ogni caso, bisognerà vedere come si svilupperà il confronto nel corso dell’incontro”, commenta il pentastellato Luigi Di Maio, vice presidente della Camera, in un’intervista a Repubblica. Nel caso in cui il Pd proponesse listini bloccati solo per i capilista e il resto dei candidati da scegliere con le preferenze, Di Maio precisa: “Una risposta su due piedi non potrei darla neanche domattina, perché non decido io“.
Al momento all’incontro non è prevista la presenza di Renzi e Grillo. “Non credo che ci andrò io, ora vediamo che delegazione hanno fatto”, ha fatto sapere il premier da Bruxelles, al termine dell’incontro per la nomina dei vertici Ue. Impossibile anche una comparsa del leader pentastellato. Nell’incontro di martedì scorso con i suoi a Roma, Grillo ha ribadito la sua assenza al vertice di oggi, rimarcando esclusivamente il ruolo di “motivatore” del Movimento. Nessuna parte da attore protagonista nella trattativa con il PD per Grillo a cui, del resto, si deve il merito per l’inversione di rotta sul fronte del dialogo con i dem. Tutto è nelle mani di Di Maio che, al tavolo di oggi pomeriggio, sarà affiancato dai due capigruppo alla Camera e al Senato, Paola Carinelli e Vito Petrocelli, e dall’uomo riforme del Movimento Danilo Toninelli. Per i dem, invece, dovrebbero esserci il vicesegretario Debora Serracchiani, l’eurodeputata Alessandra Moretti e il capogruppo alla Camera Roberto Speranza.
“Siamo aperti alla discussione, ma la base resta l’Italicum”, fanno sapere i democratici. Oltre alla governabilità vogliamo garanzie sulla rappresentatività, hanno risposto i pentastellati nel post con cui hanno accolto l’invito del premier ad un nuovo incontro. Incontro che si preannuncia al cardiopalma e che di certo riserverà sorprese dell’ultima ora.
Carmela Adinolfi