Elezioni politiche, chi vincerà? Ecco chi votarono gli indecisi nel 2013
Elezioni politiche, chi vincerà? Ecco chi votarono gli indecisi nel 2013
Nel 2013, l’affluenza al voto per la Camera è stata pari al 75,19%; in pratica, su quasi 47 milioni di elettori, solo poco più di 35 si recarono alle urne. Simile la situazione per quanto riguarda il Senato; solo il 75,11% degli aventi diritto andò a votare. Per la prima volta nella storia della Repubblica Italiana la percentuale dell’affluenza scese sotto quota 80%. “Astensione primo partito del paese”, insomma, usando un’espressione provocatoria.
Cosa hanno votato gli indecisi nel 2013
C’è un’altra fetta dell’elettorato, però, che pur condividendo – almeno così sembra – la delusione di chi si astiene ha già scelto di andare a votare anche se ancora non sa per chi. Sono gli “indecisi” che, secondo un recente sondaggio Quorum, per il 64% sono donne e hanno per lo più tra i 45 e i 54 anni. Cosa hanno votato gli indecisi nel 2013? A questa domanda ha tentato di rispondere la stessa indagine. Gli “indecisi” intervistati hanno risposto che 5 anni fa, alla fine, si indirizzarono verso Pd (11,5%), PdL (10,4%), Movimento 5 Stelle (10,1%), Scelta Civica (4,8%) e poi via via tutti gli altri partiti.
Elezioni politiche, chi vincerà? Ecco chi votarono gli indecisi nel 2013
Qual è la situazione attuale?
Non solo un campagna elettorale definita “triste” da molti sondaggisti anche il freddo di questi giorni potrebbe aumentare il livello dell’astensione (facendo rimanere molti “indecisi”, soprattutto anziani, a casa).
“La campana elettorale non ha inciso” sentenzia, per esempio, Roberto Weber di Ixè; ora, per quanto riguarda gli indecisi “gli spostamenti ci sono” ma più che altro “tra i partiti della stessa coalizione”. Anche Antonio Noto sottolinea l’inconsistenza della campagna elettorale ormai agli sgoccioli, tra l’altro, “prima i partiti si giocavano l’asso vincente negli ultimi giorni. Adesso gli assi sono diventati mille, hanno perso valore”; un errore strategico rilevante se si considera, venendo agli indecisi, che “nel 2013 il 7% scelse tra il sabato e la domenica e il 5% addirittura cambiò idea in cabina elettorale”. Le ultime battute della campagna restano comunque cruciali secondo Fabrizio Masia di EMG: “sono ancora tanti gli indecisi e nei collegi uninominali uno spostamento verso l’alto o il basso di 2-3 punti percentuali può cambiare totalmente la partita, soprattutto al sud”.