Ucraina: si combatte al confine con la Russia
Mentre i leader occidentali davano il via libera a nuove sanzioni contro la Russia, nell’est dell’Ucraina si continuava a combattere. Negli ultimi giorni gli scontri sono diventati più violenti. L’avanzata dell’esercito di Kiev sta spingendo indietro i separatisti filorussi.
Kiev ha dichiarato che almeno undici soldati solo rimasti uccisi negli scontri avvenuti per lo più vicino alla frontiera. È lì che si combatte più intensamente. I ribelli stanno tentando di evitare l’accerchiamento. Nelle scorse ore le truppe ucraine sono cadute in un’imboscata nei pressi di Izvarino, a pochi chilometri dal confine con la Russia.
I separatisti hanno tentato di sfondare le linee delle truppe governative nei pressi del confine che divide il territorio russo da quello ucraino. Le forze armate di Kiev hanno intensificato gli sforzi proprio in quelle zone, con l’obiettivo di impedire ai ribelli di ricevere armamenti e munizioni.
Intanto a Donetsk la popolazione continua a lasciare la città nel timore di un attacco diretto delle truppe ucraine contro i ribelli. Sono sempre meno le persone per strada, molte banche e molti negozi hanno chiuso. Alcuni semafori sono stati spenti.
L’agenzia Reuters ha scritto che l’intensificarsi degli scontri negli ultimi giorni potrebbe spingere la Russia a intervenire più direttamente nel conflitto. Da Kiev sostengono che soldati i russi stanno di nuovo tornando ad occupare posizioni nei pressi del confine.
Nel frattempo gli Usa hanno dato il via libera a nuove sanzioni, colpendo società e banche di peso coinvolte nel settore energetico e della difesa come Rosneft, Novateck e Gazprombank. Anche i leader europei riunitisi ieri a Bruxelles hanno imboccato la stessa strada, decidendo di “inasprire le sanzioni ad entità, incluse quelle russe, che sostengono materialmente o finanziariamente azioni che minano o minacciano la sovranità ucraina, la sua integrità territoriale o indipendenza”
La Russia ha considerato le nuove sanzioni decise dagli Stati Uniti come “un tentativo di vendicare il fatto che gli avvenimenti in Ucraina si sviluppano non secondo lo scenario di Washington”. Il ministero degli Esteri russo ha dichiarato che “ci riserviamo il diritto a misure di ritorsione”. Putin ha affermato che le sanzioni nuoceranno ai rapporti tra Usa e Russia e ha rimproverato l’Unione europea di essersi accodata a Washington.
Putin ha detto che “le persone che stanno spingendo l’Ucraina sull’orlo del baratro non devono mai dimenticare che il sangue dei soldati dell’esercito regolare, e che il sangue dei combattenti della resistenza (filorussa, ndr), dei civili, è prima di tutto sulle loro mani”. Putin ha aggiunto che è interesse della Russia che il conflitto nell’est dell’Ucraina cessi il prima possibile, ma il premier ucraino Arseny Yatseniuk ha accusato direttamente Mosca: “Tutto ciò che sta accadendo in Ucraina è stato pianificato dalla Russia sin dal 2004” ha detto, “Putin vuole distruggere l’Ucraina e ristabilire la sua influenza sullo spazio post-sovietico”.