Sondaggi elettorali: M5S, Pd e Prodi nel 2006. Gli errori passati alla storia

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Sondaggi elettorali: M5S, Pd e Prodi nel 2006. Gli errori passati alla storia

Pane quotidiano per gli appassionati politici i sondaggi elettorali sono tema ricorrente nelle settimane che anticipano ogni elezione. Prima ma anche dopo il termine ultimo entro il quale è possibile pubblicare i contenuti ovvero 15 giorni prima del voto.

Sondaggi elettorali, dove si nasconde l’errore

Negli ultimi 10-15 anni si contano molti casi in cui i sondaggi sono stati sonoramente smentiti dall’esito del voto. Anche in maniera clamorosa. Citiamo ad esempio il caso delle ultime elezioni presidenziali americani dove veniva data per poco possibile la vittoria dell’attuale Presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump. Quasi tutti indicavano come vincitrice Hillary Clinton.

Sondaggi elettorali, i casi italiani

In Italia gli errori hanno riguardato il Movimento 5 Stelle quanto lo stesso Partito Democratico. Nel 2013 il PD con la coalizione Italia Bene Comune veniva data in vantaggio ma in realtà l’esito elettorale tra le tre coalizioni ha fatto registrare un sostanziale pareggio. Il Movimento 5 Stelle alle ultime elezioni politiche del 2013 è stato sottostimato rispetto ai risultati reali. Infatti raccolse il 25% ma nessun sondaggio elettorale riuscì a predire il risultato delle urne. Invece nel 2014 sempre per il Movimento 5 Stelle i sondaggi parlavano di un risultato di poco sotto il 30% (28%) ma alla fine dello scrutinio l’esito elettorale indicò un risultato pari al 21%.

Sondaggi elettorali, esempio di Prodi nel 2006

Romano Prodi, più di dieci anni fa, alle elezioni politiche del 2006 fu stato protagonista di un altro caso eclatante. Dato per sicuro vincitore, dai sondaggi elettorali, vide disperdersi nel nulla i più di 5 punti di vantaggio annunciati per vincere solo con poche migliaia di voti alla Camera.

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Sondaggi elettorali, valide indicazioni?

Quali sono i principali motivi degli errori che si nascondono talvolta nelle indicazioni dei sondaggi elettorali? Le motivazioni possono essere diverse. La prima e più banale è che chi risponde al sondaggio non dica la verità. Decida di rispondere all’intervistatore in maniera diversa da come si comporterà al seggio.

Sondaggi elettorali, la funzione del campione

L’altro argomento importante da citare è quello del campione. Difatti soprattutto con l’avvento delle nuove tecnologie e l’imporsi della telefonia mobile sulla telefonia fissa individuare e intervistare un campione rappresentativo è sempre più difficile. C’è da aggiungere che la necessità di avere costi contenuti e tempi veloci per confezionare notizie mal si concilia con la precisione dei dati. In conclusione è possibile affermare che una buona ricerca prevede sempre l’impiego di risorse e tempi ragionevoli per giungere a conclusioni che si possano ritenere statisticamente affidabili.

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