L’aula del Senato inizierà a votare gli emendamenti sulle riforme lunedì pomeriggio, e proseguirà fino a mercoledì sera. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo del Senato. Il capogruppo del Pd, Luigi Zanda, ha detto che “la parola contingentamento dei tempi non è stata nemmeno pronunciata”.
La discussione generale sulle riforme non si esaurirà oggi pomeriggio, come inizialmente previsto, bensì nella seduta di lunedì mattina. Al termine ci saranno le repliche dei relatori e del ministro Maria Elena Boschi a nome del governo. Nel pomeriggio di lunedì inizierà la fase e di illustrazione dei quasi 8.000 emendamenti, che si protrarrà fino a mercoledì, con sedute “lunghe, fino alle 22” ha detto Zanda. Da giovedì l’Aula esaminerà il decreto competitività e da lunedì il dl Cultura, con l’art bonus. Loredana De Petris, capogruppo di Sel, ha criticato il calendario approvato dalla Capigruppo, e in aula ne proporrà uno alternativo, che prevede l’esame del decreto Cultura già da lunedì prossimo, con un conseguente slittamento delle riforme.
FASSINO (ANCI), POCHI 21 SINDACI AL SENATO – Intanto il presidente dell’Anci, Piero Fassino, polemizza sul numero di sindaci che andranno a costituire il nuovo Senato. “L’Anci considera insoddisfacente la previsione di partecipazione di 21 sindaci al nuovo Senato. Questo numero è inadeguato rispetto al dovere di rappresentare oltre 8 mila Comuni”. Lo ha detto il presidente dell’Anci, Piero Fassino al termine dell’Ufficio di presidenza dell’Associazione dei Comuni italiani.