Elezioni politiche 2018: risultati PD, eletti nei collegi ed esclusi
Il voto di ieri passerà alla storia, di certo non verrà ricordato con piacere nel Pd, vista la clamorosa debacle subita. Forse è meglio cominciare dalle note positive, molto poche, della notte Dem. Per esempio, Paolo Gentiloni nel suo collegio romano ha fatto incetta di voti: il premier ha superato il 40%.
Poi, da sottolineare il successo di Pier Carlo Padoan che è riuscito a spuntarla sull’economista della Lega Paolo Borghi a Siena. Buone notizie anche per Matteo Renzi a Firenze; passa anche Luca Lotti nell’empolese. Graziano Delrio vince la sfida all’uninominale per la Camera così come Marianna Madia. Nessun problema per Maria Elena Boschi eletta a Bolzano. Dopodiché inizia una lunga sfilza di delusioni.
Elezioni politiche 2018: risultati PD, eletti nei collegi ed esclusi
Marco Minniti perde la sfida nel suo collegio uninominale di Pesaro; il Ministro dell’Interno è arrivato, addirittura, terzo; davanti l’esponente di centrodestra Anna Maria Renzoni e, al primo posto, Andrea Cecconi, un non-candidato 5 stelle in qualche modo visto che ha “assicurato” le dimissioni da parlamentare dopo essere stato coinvolto nel caso dei rimborsi falsi.
Disavventura anche per Dario Franceschini. Il Ministro della Cultura bocciato nel suo collegio di Ferrara; d’altra parte, guida anche un listino plurinominale, dunque, ha uno già uno scranno a Montecitorio con il suo nome sopra. Sconfitte anche Roberta Pinotti, Ministro della Difesa, e Valeria Fedeli, Ministro dell’Istruzione. Matteo Orfini solo terzo nel collegio romano di Torre Angela. Il candidato “civico” Paolo Siani, a Napoli, è stato asfaltato dall’avversario pentastellato.
Tuttavia, se per i Dem poteva andare male è andata anche peggio. Il Pd sparisce da Umbria e Marche, anche l’Emilia-Romagna non è più “rossa come un tempo; saltano un giro, quindi, il sottosegretario Giampiero Bocci e l’ex ministro Cesare Damiano ma anche la prodiana Sandra Zampa e Lucia Annibali. In Friuli perdono sia Debora Serracchiani che Riccardo Illy.