Bonus giovani 2018: nuova circolare Inps, come funziona.
Il nuovo Bonus Giovani 2018 è una misura finalizzata a incentivare il lavoro stabile per le nuove generazioni. Il beneficio è stato introdotto con l’ultima Legge di Bilancio. E prevede sgravi contributivi per i datori di lavoro che assumono giovani in possesso dei requisiti richiesti. Il beneficio riguarda nel dettaglio lo sgravio della metà dei contributi che il datore deve dare al lavoratore, con un limite massimo di 3000 euro all’anno. E per un limite temporale massimo di 3 anni (36 mesi). Va ricordato che solo per quest’anno, il limite anagrafico dei “giovani da assumere” equivale a 35 anni non compiuti. Ecco come funziona il Bonus Giovani 2018, ben spiegato dalla circolare Inps n. 40 del 2 marzo 2018.
Bonus Giovani 2018: lo sgravio contributivo nel dettaglio
Con la circolare numero 40 del 2-3-2018, l’Inps spiega le procedure inerenti al Bonus Giovani 2018. Nella premessa si legge che il beneficio è riservato a tutti i datori di lavoro privati; ma restano esclusi dal vantaggio i rapporti di lavoro domestico e di apprendistato. L’esonero contributivo spetta solo a chi assume a tempo indeterminato soggetti fino a 30 anni non compiuti (35 non compiuti fino al 31 dicembre 2018) e che non siano mai stati già occupati a tempo indeterminato.
Entrando più nel dettaglio dei numeri, “la misura dell’incentivo è pari al 50% dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro”. Restano fuori dal computo i premi e i contributi dovuti all’Inail. Il limite massimo annuo è di 3.000, da riapplicare poi su base mensile. Il limite temporale ammonta invece a 36 mesi, che partono dalla data dell’assunzione. Il beneficio è usufruibile anche in quei casi in cui il lavoratore – sempre con 30 anni non compiuti – abbia terminato il periodo di apprendistato presso lo stesso datore di lavoro. L’esonero contributivo può anche essere elevato al 100%, ma il limite resta fissato a 3.000 euro su base annua.
Bonus Giovani 2018: chi ha diritto al beneficio
Come si legge nella circolare, l’incentivo viene riconosciuti a tutti i datori di lavoro privati, compresi quelli del settore agricolo. Esente dal beneficio la pubblica amministrazione. Quindi, ricapitoliamo gli aventi diritto e gli esclusi dal vantaggio fiscale.
- Aventi diritto.
- Datori di lavoro imprenditori;
- Datori di lavoro non imprenditore;
- Enti pubblici economici;
- Istituti autonomi case popolari trasformate in base alle diverse leggi regionali in enti pubblici economici;
- Enti trasformati in società di capitale, in seguito a processi di privatizzazione;
- Ex IPAB trasformate in associazione/fondazioni di diritto privato;
- Aziende speciale costituite anche in consorzi;
- Consorzi di bonifica;
- Consorzi industriali;
- Enti morali;
- Enti ecclesiastici.
- Non aventi diritto.
- Amministrazioni e aziende statali;
- Regioni, Province, Comuni, Città metropolitane, Enti di area vasta, Unioni dei Comuni, Comunità montane/isolane/di arcipelago;
- Università;
- Istituti autonomi per case popolari non qualificati dalla legge istitutiva quali enti pubblici non economici;
- Camere di Commercio, industria, artigianato e agricoltura;
- Enti pubblici non economici nazionali, regionali e locali;
- Amministrazioni, aziende ed enti del Servizio sanitario nazionale;
- Aran;
- Agenzie rif. dlgs n. 300/1999.
Bonus Giovani 2018: condizioni per il diritto al beneficio
Non si avrà diritto all’esonero contributivo nell’eventualità di una delle condizioni che adesso andremo a elencare.
- L’assunzione viola il diritto di precedenza alla riassunzione di un altro lavoratore licenziato da un rapporto a tempo indeterminato o cessato da un rapporto a termine; che abbia espresso, entro 6 mesi, la propria volontà di essere riassunto.
- Presso il datore di lavoro sono in atto sospensioni del lavoro a causa di una crisi o riorganizzazione aziendale; a meno che il livello del lavoratore neoassunto non sia differente da quello dei lavoratori sospesi.
Inoltre la circolare ricorda che “l’inoltro tardivo delle comunicazioni telematiche obbligatorie inerenti l’instaurazione e la modifica di un rapporto lavorativo o di somministrazione produce la perdita di quella parte dell’incentivo relativa al periodo compreso tra la data di decorrenza del rapporto agevolato e la data della tardiva comunicazione”. Il beneficio non scatta neppure quando l’assunzione seguirebbe comunque un obbligo imposto per legge o per termini di contrattazione collettiva.
Dal punto di vista del lavoratore, invece, devono sussistere le seguenti condizioni.
- Avere non oltre 30 anni non compiuti (35 anni non compiuti fino al 31 dicembre 2018).
- Il lavoratore non deve essere stato occupato con contratto di lavoro subordinato o a tempo indeterminato nel corso della sua vita lavorativa. L’eccezione è per chi ha avuto uno o più rapporti di lavoro intermittente a tempo indeterminato.
Allo stesso modo il datore di lavoro potrà usufruire dell’esonero contributivo solo se nei 6 mesi precedenti l’assunzione non abbia proceduto a licenziamenti individuali o collettivi. Infine, il lavoratore neoassunto non potrà essere licenziato nei sei mesi che susseguono l’assunzione.
Bonus Giovani 2018: compatibilità e cumulabilità
Infine, chiudiamo questa sintesi della circolare Inps con il capitolo relativo alla compatibilità ed eventuale cumulabilità del bonus. Nella circolare si legge che l’esonero contributivo “non è cumulabile con altri esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento previsti dalla normativa vigente, limitatamente al periodo di applicazione degli stessi”.
Al tempo stesso, il Bonus Giovani 2018 è cumulabile con alcuni incentivi di natura economica, che risultano i seguenti.
- Incentivo per l’assunzione dei lavoratori disabili;
- L’incentivo all’assunzione di beneficiari del trattamento Naspi.