Gianluigi Paragone eletto al Senato, Dino Giarrusso fuori dal Parlamento.
Alle elezioni politiche italiane 2018 hanno provato ad aprire la porta del Parlamento anche diversi giornalisti. Alcuni ce l’hanno fatta, come Gianluigi Paragone, grazie al proporzionale; altri, come Dino Giarrusso, no. Entrambi del Movimento 5 Stelle. Paragone ha perso però all’uninominale; una sconfitta che risulta peraltro lo specchio di un’Italia divisa in due. Dove al Nord si è preferito votare per la coalizione di centrodestra e al Sud per il Movimento 5 Stelle.
Gianluigi Paragone: sconfitto all’uninominale, spera nel “paracadute”
E proprio al Nord, e in particolare in Lombardia, a Varese, Paragone è stato battuto per il Senato proprio dal suo ex partito, la Lega. Stefano Candiani ha acquisito infatti il 49,26% dei consensi. Paragone e il candidato PD Alessandro Alfieri, sopra la soglia del 22%, con il primo che si è fermato al 22,91%; e il secondo, poco distante, al 22,30%.
Sulla propria pagina Facebook Paragone ha comunque ringraziato tutti per il voto dato al Movimento 5 Stelle, condividendo alcune foto che vedono Di Maio esultare dopo la comunicazione dei risultati. Inoltre, a un utente che mostrava il suo dispiacere per la sua mancata elezione, Paragone ha risposto così: “Ma io sono stato eletto!”. Per l’ex conduttore di La Gabbia, c’è ancora la speranza del “paracadute”; ovvero del ripescaggio con il proporzionale.
AGGIORNAMENTO – Speranza che si è concretizzata proprio oggi pomeriggio, verso le ore 16. Quando il nome di Gianluigi Paragone è comparso tra gli eletti al Senato grazie alla quota proporzionale.
Non solo Gianluigi Paragone: anche Dino Giarrusso ha perso a Roma
Chi è senza paracadute è invece la ex “Iena” Dino Giarrusso. Che proprio per aderire all’attivismo politico a 5 Stelle ed entrare nella politica ufficiale, aveva rinunciato a proseguire la sua avventura televisiva. Giarrusso aveva però rifiutato l’ipotesi del paracadute. Intervistato da Tiscali News, il candidato pentastellato aveva infatti dichiarato di voler correre nell’uninominale, ma senza la possibilità del ripescaggio. “Se vinco rappresenterò il territorio; se perdo torno a casa”.
La battaglia si preannunciava difficile già dall’inizio. Ma nel collegio uninominale di Roma Gianicolense per la Camera, non c’è stata una vittoria-plebiscito come accaduto a Varese. A spuntarla è stato Riccardo Magi, del centrosinistra (32,29%); dietro ecco Olimpia Tarzia (centrodestra) con il 29,89% delle preferenze. Giarrusso si è così dovuto accontentare del gradino più basso del podio, con una percentuale di consensi pari al 27,03%.
Sulla pagina Facebook, Giarrusso ha scritto un lungo post di ringraziamento ai suoi sostenitori. “Sono felice di essermi candidato, benché fossi in un collegio praticamente impossibile da vincere”. Tuttavia, risultati alla mano, Giarrusso ha dimostrato parecchia soddisfazione per il risultato ottenuto dal M5S. “Ho perso la sfida, non andrà in Parlamento, e faccio gli auguri di buon lavoro a chi mi ha battuto. Porterò comunque con me gli oltre 36mila voti ricevuti; e spero di poter fare il possibile per chi mi ha dato fiducia”. È dunque seguito un elogio al gruppo pentastellato, focalizzato soprattutto sul rapporto con i cittadini. Quindi, la conclusione: “Sono orgoglioso di far parte del M5S e sono entusiasta dei risultati ottenuti, compresa la mia sconfitta”.