Luigi Zanda (PD) reclama i ‘burocrati’ per uno Stato più forte
Per burocrate si intende un funzionario della pubblica amministrazione. Il termine evoca un concetto negativo e rimanda, nell’immaginario collettivo, alle lungaggini della nostra burocrazia. Luigi Zanda, capogruppo Pd al Senato, affronta il tema dei burocrati e della burocrazia collegato all’indebolimento dello Stato. “Rendere più efficiente la macchina dello Stato è uno dei più grandi progetti per la ricostruzione del Paese: ne va della crescita della nostra economia e dello sviluppo della società”.
“Dentro lo Stato serve una nuova coscienza collettiva, un rinnovato senso dell’interesse generale, una forte voglia di ricostruire la Nazione“. Zanda sottolinea la mancanza di una classe di burocrati adeguata: “è quello a cui sta lavorando il ministro Marianna Madia: dotare lo Stato di apparati funzionali. L’Italia ha mancato nei fondamentali, a cominciare da una scuola per l’alta dirigenza”. Ed aggiunge: “la burocrazia è via via decaduta proprio mentre in Europa e nel mondo aumentava la necessità di strutture pubbliche iperpreparate”.
Il capogruppo riflette poi sui tempi del processo legislativo: “una volta superato il bicameralismo perfetto l’iter dei provvedimenti sarà molto più veloce. Lavorare di più? A mio avviso di tratta di lavorare meglio. Bisognerebbe lavorare di più in commissione in modo da portare in Aula provvedimenti meglio istruiti. Io poi – dice Zanda – ripongo molta fiducia nell’ufficio di bilancio appena istituito”. “Finalmente il Parlamento, finora dipendente in questo dai bollini della Ragioneria dello Stato, sarà dotato degli strumenti necessari a discutere e valutare le coperture economiche dei provvedimenti che esamina”.