Sondaggi politiche 2018, l’analisi dei flussi di voto di Ixè
Sondaggi politiche 2018, l’analisi dei flussi di voto di Ixè
La svolta moderata impressa da Luigi Di Maio al M5S ha dato i suoi frutti. Tra i poco più di 10 milioni di elettori che il 4 marzo hanno votato Cinque Stelle, il 12% alle Politiche del 2013 aveva dato la sua preferenza al partito dell’ex premier Mario Monti, Scelta Civica.
I pentatellati hanno raccolto frutti anche nel bacino degli astenuti (13%). Gli elettori che in passato avevano scelto il Pd rappresentano invece il 7% dell’elettorato totale che ha puntato oggi sul Movimento.
Matteo Salvini con la sua Lega nazionale è riuscito a battere Silvio rubandogli di fatto l’elettorato di riferimento. La truppa più consistente (31%) del nuovo popolo leghista arriva dalle schiere del fu Popolo delle Libertà. Non solo. Il Carroccio ha attratto a sè anche una componente grillina (10%).
Cosa che non è riuscita agli altri partiti come PD e Forza Italia. Liberi e Uguali è stato l’altro flop delle elezioni del 4 marzo. Nati per intercettare il voto di protesta di chi non si sentiva più a casa al Nazareno, sono riusciti a raccogliere solo il 5,5% dei delusi dem mentre il 29,9% di chi aveva votato Sel nel 2013 ha deciso di astenersi. Briciole per chi ambiva a diventare il nuovo polo della sinistra italiana.
Sondaggi politiche 2018: la segmentazione del voto per genere, età e professione
Ixè ha segmentato la sua analisi in base al genere, l’età, la professione e la religione dell’elettorato. E così si scopre che il Pd primeggia tra gli over 65 (ma non era una novità) mentre il Movimento 5 Stelle è primo partito in tutte le classi d’età (tranne gli over 65).
I pentastellati hanno raccolto più voti tra i disoccupati, grazie anche al promesso reddito di cittadinanza mentre la Lega, promotrice della flat tax, ha incontrato il favore dei lavoratori autonomi. E il Pd? Leggendo i dati sembrerebbe essere il partito dei pensionati. E qui ritorna in mente la battuta, da alcuni ritenuta infelice, dei giovani democratici di Pesaro. “Non è che gli elettori di sinistra non c’hanno votato, è che sono morti”.
Sondaggi politiche 2018: nota metodologica
Analisi condotta a partire dalle oltre 9.000 interviste sulle intenzioni di voto realizzate negli ultimi due mesi, riproporzionate sulla base dei risultati effettivi usciti dalle urne.