Elezioni politiche italiane 2018: seggi Camera, le maggioranze possibili

Pubblicato il 7 Marzo 2018 alle 13:28 Autore: Giuseppe Spadaro
Elezioni politiche italiane 2018 seggi Camera le maggioranze possibili

Elezioni politiche italiane 2018: seggi Camera, le maggioranze possibili

Il ragionamento politico per la formazione di un governo e di una maggioranza possibile passa dai numeri. Vediamo dunque quali sono le possibilità per raggiungere la soglia minima prevista alla Camera dei Deputati ovvero quota 316.

Elezioni politiche italiane 2018, opzione M5S con PD e LeU

La prima traccia politica che sembra prendere quota è quella della somma dei voti, e quindi di un’intesa, tra Movimento 5 Stelle e centrosinistra. In tale ragionamento numerico prospettato nel corso della trasmissione Rai 3 Cartabianca entrerebbe o potrebbe entrare a far parte anche la componente di Liberi e Uguali. In questo modo sarebbe ampiamente superata la soglia dei 316 voti. Infatti con i voti di M5S, PD e centrosinistra con Liberi e Uguali alla Camera la somma andrebbe intorno ai 350 voti. Oltre 30 voti in più a quelli strettamente necessari.

Elezioni politiche italiane 2018, M5S più Lega

Dal punto di vista numerico una seconda possibile opzione per superare quota 316 verrebbe data dalla somma dei voti tra Movimento 5 Stelle e Lega. Prima del voto tale scenario veniva spesso citato come molto probabile. Oggi sembra non essere più cosi. Potrebbe aver influito l’ottimo risultato della Lega che oltre a determinare la linea del centrodestra intende rispettare, come spiegato dal leader Salvini, l’intesa con la coalizione. Facendo leva proprio sulla compattezza del centrodestra e sulla possibilità di risultare una coalizione ulteriormente attrattiva e con margini di ulteriore crescita. Anche alla luce del governo riconquistato in grandi regioni italiane come la Lombardia.

Elezioni politiche italiane 2018, discussione sui social

Intanto la discussione è più che avviata sui social. Sono tantissimi gli elettori che in queste ore esprimono la propria opinione. Il confronto è ad esempio accesissimo tra i simpatizzanti del Partito Democratico, divisi tra coloro che vedono di buon occhio la possibilità di dare vita ad una intesa con i 5 Stelle, per punti programmatici. E chi invece ritiene tale mossa un azzardo perché allontanerebbe definitivamente gli elettori dal Partito Democratico. Alcuni propongono una sorta di referendum da fare tra gli iscritti in modo da far emergere la linea politica proprio dalla base. Certamente nelle prossime settimane si intensificherà il dibattito tra forze politiche ed al loro interno. Convocata intanto nel Movimento 5 Stelle la prima riunione tra tutti i parlamentari.

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L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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