Reddito di Cittadinanza: quanto spetta e i requisiti per accedere al sussidio
Importo reddito di cittadinanza e quanto spetta in Italia
Il reddito di cittadinanza è stato un punto focale del programma del Movimento 5 Stelle. Ovviamente, non c’è ancora nulla di concreto sotto questo punto di vista. E il reddito di cittadinanza rimane quello che finora è sempre stato: una proposta. E chissà a cosa hanno pensato a Giovinazzo, in provincia di Bari, tutti coloro i quali hanno assaltato i Caf locali per fare già richiesta di accesso a questa misura.
Tuttavia, chi pensa che il reddito di cittadinanza sia un assegno mensile erogato senza che il beneficiario faccia nulla, si sbaglia. Già nel volantino M5S sui 20 punti per migliorare la qualità della vita del Paese, si legge sotto la voce specifica quanto segue. “Oltre 2 miliardi di euro per la riforma dei centri per l’impiego. Facciamo incontrare davvero domanda e offerta di lavoro e garantiamo formazione continua a chi perde l’occupazione”. Insomma, i centri per l’impiego saranno il centro nevralgico di questa misura, qualora dovesse realmente concretizzarsi.
Reddito di cittadinanza: cos’è e come funziona
Effettivamente, la terminologia può far cadere in errore. Più che reddito di cittadinanza, che di fatto sarebbe un reddito percepibile indipendentemente dal reddito e dalla situazione lavorativa, si dovrebbe parlare di “reddito minimo garantito”. Questo perché il beneficio prevede un esborso tale da aiutare a chi è in difficoltà economiche, per mancanza di lavoro o perché si è sottopagati, di arrivare a una certa cifra che consentirebbe un miglioramento delle condizioni economiche.
Per quelle sociali, invece, è prevista un’ampia attività da parte degli eventuali beneficiari. Che saranno chiamati a cercare attivamente lavoro, a rispondere alle offerte proposte dai centri per l’impiego, a prestare 8 ore settimanali di lavoro gratuito allo Stato. Inoltre, a partire dal secondo anno, il reddito di cittadinanza comincerà a scendere. Questo perché nel corso del primo anno di beneficio, si presuppone che il cittadino abbia già trovato (più o meno) una stabilità professionale e quindi anche economica. Infatti, c’è anche da precisare che il reddito di cittadinanza sarebbe subito tolto al beneficiario nell’eventualità in cui si rifiutino le prime 3 proposte di lavoro offerte dai centri per l’impiego a cui ci si è rivolti.
In parole povere, il reddito di cittadinanza proposto dal Movimento 5 Stelle rappresenterebbe una sorta di Reddito di inclusione, ma rivolto a una platea più ampia di beneficiari. E le coperture? A suo tempo il leader pentastellato aveva quantificato in 17 miliardi la spesa necessaria, prelevabile “dalla spesa improduttiva e dalle tasse sul gioco d’azzardo e sui concessionari autostradali”.
Reddito di cittadinanza: quanto spetta
Il reddito di cittadinanza si basa su parametri stabiliti dall’Istat, che quantifica in 780 euro mensili (per chi vive solo) la soglia di povertà. Una cifra che però può subire variazione in base alla composizione del nucleo familiare. Per questo motivo, il beneficio M5S funziona in modo che quella soglia venga raggiunta. La misura si amplia anche ai lavoratori sottopagati, e non solo ai disoccupati; questo riguarda in particolare l’introduzione di un salario legale minimo. Esemplificando, si partirebbe da una base di 780 euro per chi non percepisce stipendio, per arrivare a un massimo di quasi 2.000 euro per un nucleo familiare composto da 4 persone over 14. Tutti senza stipendio naturalmente.
Ovviamente si tratta di casi limite. Riportiamo un ulteriore esempio citato dall’Huffington Post, che prevede una ricezione di reddito da lavoro o da pensione e che quindi informa sull’integrazione della misura proposta dia 5 Stelle. “Se abbiamo un nucleo familiare formato da due persone con una pensione da 400 euro ciascuno, il reddito di cittadinanza interverrà affinché vengano raggiunti i 780 euro mensili con un’integrazione pari a 370 euro”.
Reddito di cittadinanza: requisiti
Come per ogni misura, anche il reddito di cittadinanza si rivolge a potenziali beneficiari in possesso di requisiti specifici. Ovviamente l’età anagrafica, che richiede la maggiore età. Ma anche lo stato di disoccupazione e un reddito inferiore alla soglia di povertà stabilita dall’Istat, di cui abbiamo parlato sopra. Si potrebbe anche percepire una pensione o un reddito da lavoro, che però non consentirebbe di raggiungere comunque quella soglia appena citata.
Oltre ai requisiti, i potenziali beneficiari della misura dovranno rispettare anche alcune regole.
- Iscriversi presso il Centro per l’Impiego e dare disponibilità immediata al lavoro;
- Accettare una delle prime 3 proposte di lavoro suggerite dal Centro per l’Impiego;
- Cercare attivamente lavoro durante la giornata, possibilmente portando documentazione a prova di ciò;
- Garantire 8 ore a settimane di lavori utili allo Stato non retribuiti;
- Comunicare immediatamente eventuali variazioni sul reddito.