Il confronto con la Commissione Europea e gli aiuti: a che punto siamo con Alitalia?

Pubblicato il 14 Maggio 2021 alle 11:02 Autore: Mariabenedetta Guastellini

Il lungo confronto con Bruxelles

I mesi passano e il confronto tra Alitalia e la Commissione Europea non si arresta. Margaret Vestager, Commissaria Europea per la Concorrenza e Vicepresidente della Commissione Europea, sostiene che la nuova compagnia aerea, ITA (Italia Trasporto Aereo), non debba seguire la scia di Alitalia, cosa che lo stesso Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, tenne a sottolineare durante una conferenza stampa. È importante che ci sia quindi una concreta discontinuità dal passato e che l’operazione sia economicamente sostenibile.

Numerosi saranno i temi su cui si confronteranno i vertici della società con la Commissione Europea. Tra i principali, la rinuncia di metà degli slot di Alitalia a Linate e la loro assegnazione a compagnie aeree concorrenti. Inoltre, affinché la discontinuità ci sia davvero, è necessario che il marchio e il nome non permangano nella nuova compagnia e che le attività di manutenzione e handling siano affidate a società terze.

 

Gli aiuti alla società

Nella sera dello scorso 12 maggio la Commissione Europea ha annunciato l’approvazione della misura, ritenuta proporzionata, che prevede l’erogazione di 12,8 milioni di euro in favore di Alitalia per via delle perdite registrate nel mese di gennaio 2021. Il piano di ITA dovrebbe prevedere 47 aerei passeggeri e oltre 3000 dipendenti. Attualmente i dipendenti di Alitalia sono 11.000, che hanno ricevuto in ritardo il pagamento degli stipendi di marzo e aprile 2021.

Nella giornata del 13 maggio la Commissione Trasporti ha approvato all’unanimità la risoluzione che impegna il Governo a mettere in campo tutte le iniziative necessarie a tutelare i dipendenti e procedere con l’avvio delle attività di ITA.

Inizialmente si pensava, e probabilmente si pensa ancora, che la data del 1° luglio fosse la più opportuna per il decollo di ITA. Sfruttare la pausa estiva e il rallentamento della diffusione del Covid-19 sarebbe un’occasione. Tuttavia, nulla è definitivo: la partita con la Commissione Europea è ancora aperta e non è detto che giudichi positivamente quanto già deciso.