Mandela Day: Africa sotto attacco
Oggi è il Mandela Day, voluto dalle Nazioni Unite. E’ il primo che si celebra senza Nelson Mandela. In Europa e nel mondo questa giornata rischia di passare sotto silenzio oscurata dalla operazione di terra israeliana a Gaza e dall’abbattimento dell’aereo malese con quasi trecento persone a bordo, nei cieli dell’Ucraina.
In Sudafrica questa giornata si celebra mentre prosegue ad oltranza lo sciopero dei metalmeccanici, mentre il settore minerario è ancora senza accordi e in agitazione. Mentre il paese è stato superato, in termini di Pil, dalla Nigeria e dunque segna il passo sul piano della crescita economica che, invece, caratterizza molti paesi del continente.
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E poi questa giornata si celebra mentre l’Africa è praticamente sotto attacco da parte delle forze dell’integralismo islamico armato: sulle coste orientali da parte di Al Shebab, in Mali dove la Francia è stata costretta a rilanciare l’operazione militare Serval, e in Nigeria dove Boko Haram continua ad attaccare, con uno sconcertante successo, obiettivi nel nord del paese. E soprattutto detiene quasi trecento liceali sequestrate lo scorso aprile, colpevoli di voler andare a scuola.
E, infine, questa giornata si celebra mentre sembra si stia preparando nella Regione dei Grandi Laghi una sorta di resa dei conti tra i paesi e le forze che desiderano avere un accesso privilegiato alla immense risorse minerarie.
Si potrebbe dire, in modo un po’ rituale, che in questa giornata il mondo e l’Africa sentono un grande bisogno di personaggi della statura di Nelson Mandela che non sembra riescano ad emergere.
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